Tenente SASSO MARCO Nato a Oliero (Vicenza) il 5.4.1896. 149" Comp. Battaglione "M.Pavione". 7" Reggimento Alpini. Ufficiale di indomito coraggio, muoveva col proprio reparto all'assalto di una forte posizione, dopo di aver giurato di conquistarla o morire. Gravemente ferito in varie parti da una violenta raffica di mitragliatrici avversarie, giungeva ugualmente per primo sulla posizione e, gettatosi sulle armi nemiche, ne uccideva i serventi. Nuovamente e mortalmente ferito da una fucilata, rinunziava di essere trasportato al posto di medicazione e, disposto a morire sulla posizione conquistata, incitava ancora i suoi alla lotta col grido: "Avanti, avanti alpini, per l'onore del Re e della Patria!". Fulgido esempio di eroismo e di eccelse virtù militari.
Monte Fontanèl, Vai Calcino, 11 dicembre 1917.

Soldato SCIANNA CIRO Nato a Bagheria (PA) il 16.3.1891. 16° Regg. Bersaglieri, 9° Reparto d:4ssalto. Soldato di altissimo ardimento, in aspra battaglia, sotto un micidialissimo tiro di fucileria e mitragliatrici nemiche e fra tragiche lotte corpo a corpo, portava con irresistibile slancio lo stendardo del battaglione d'assalto alla testa delle ondate, infiammando i compagni entusiasti del suo coraggio. Sulla vetta raggiunta, colpito in pieno petto, cadeva nell'impeto della sua superba audacia, dando al tricolore l'ultimo bacio e alla Patria l'ultimo pensiero col grido di "Viva l'Italia!". Monte Asolone, 24 giugno 1918.

Sottotenente STEFENELLI FERRUCCIO Nato a Trento il 9.7.1898. 102" Comp. Batt. "Moncenisio ". 3" Reggimento Alpini. Nativo di Trento e volontario di guerra, fu sempre primo in ogni combattimento. Vibrante di entusiasmo e di fede, volle partecipare ad un aspro attacco per la conquista di una posizione particolarmente ardua. Conscio del pericolo cui si esponeva e che per la sua condizione speciale era di estrema gravità, alla testa di un nucleo di arditi, risolutamente si slanciava all'assalto, incurante dell'intenso fuoco nemico che diradava sensibilmente i suoi uomini, e, superati i due ordini di reticolati, con impeto travolgente raggiungeva l'obiettivo. Fatto segno a violente raffiche di fuoco da una vicina posizione avversaria, con audacia indomabile, si slanciava anche su questa, impegnandovi una lotta corpo a corpo. Ferito gravemente ed accerchiato con pochi suoi uomini superstiti da soverchianti forze nemiche, continuava a combattere con fulgido valore fino all'estremo, rinunciando ad ogni cura e rimanendo infine sopraffatto dal numero. Col Caprile, 16 dicembre 1917.

Sottotenete  STUPARICH CARLO  1° Reg.. Granatieri di Sardegna nato a Trieste il 3 luglio 1894
Morto a Monte Cengio il 31 maggio 1916

Tenente di Vascello SAURO NAZARIO Sommergibile Giacinto Pullino nato a Capod'Istria il 20 novembre 1880 morto a Pola il 10 agosto 1916

Sottotenente SLATAPER GUIDO 230° Reg. Fanteria Campobasso nato a Trieste il 28 ottobre 1897 morto a Trieste il 4 ottobre 1969

Scintu Raimondo , da Guasila  CA  Caporale 151° Reggimento Fanteria

"Caporale ciclista di un battaglione, in un momento critico del combattimento si offriva spontaneamente per recarsi da solo nella trincea nemica, allo scopo di prendere prigionieri, per illuminare sulla situazione il proprio Comandante. Con mirabile ardimento, ne catturava cinque successivamente. Ritornava, poi, in compagnia di pochi coraggiosi, nel trinceramento avversario, e vi catturava altri quaranta nemici. Spingendosi quindi in una caverna, ove erano ricoverati degli ufficiali, intimava loro la resa e, ferito gravemente al petto da due pallottole tirategli a bruciapelo da un ufficiale superiore, aveva l'indomita forza di ucciderlo e catturare un altro ufficiale. Sempre ed ovunque luminosissimo esempio a tutti del più fulgido eroismo di soldato e delle più belle qualità della gente di Sardegna".
Altipiano di Bainsizza, 16 settembre 1917

SUAREZ EDOARDO: « Sempre a11a testa del suo giovane reggimento di reclute, con slancio ammirevole, con sacrifici eccezionali, riconquistava una importantissima posizione, che teneva saldamente, arrestando l'invasore proprio sull'orlo dell'ultimo baluardo che gli chiudeva lo sbocco nella pianura. Irrompendo, poi, vittoriosamente in Vallarsa, riusciva ad aggrapparsi ed a mantenersi coi suoi uomini, quasi allo sbocco dell'altipiano, combattendo ininterrottamente contro il tenace nemico ammassato tra le rocce, finchè, proprio quando aveva assolto l'arduo e penoso compito, eroicamente cadeva, fulminato dal piombo nemico ».

SABATINI CARLO: « Primo sempre ai cimenti, personificazione vera delle più elette virtù militari, con alto spirito di abnegazio- ne e magnifico ardire, con una scalata che ebbe del prodigioso potè primo, esempio ai quattro arditi che lo seguirono, sotto i vigili occhi delle vedette nemiche audacemente piombare sul numeroso presidio avversario, col quale ingaggiò violento corpo a corpo. Nessuno dei nemici fu salvo, i più furono uccisi e nella mischia rotolarono pei dirupi. Sei ne catturò, compreso l'ufficiale comandante del presidio. Fattosi poi raggiungere da forte nucleo dei suoi, si affermò saldamente sulla posizione».

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