I DECORATI DI MED. ORO DELLA PROVINCIA DI CHIETI

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Prima guerra mondiale

RAPINO Pantaleone
Prima CH ortona 30- 8- 1918 15
Capitano ( Fanteria , Comandante del I battagliane del 120° reggimento brigata "Emilia" )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di battaglione in posizione avanzata esposta a violenti attacchi del nemico che da venti giorni lo premeva con forze soverchianti, si erigeva a campione di una difesa epica, infondendo, con alto esempio di valore, saldo spirito di resistenza nelle sue truppe. Ferito gravemente, rimaneva sul campo, continuando ad animare i suoi. Circondato dagli avversari, nell'impossibilità di difendersi, veniva pugnalato nel luogo ove giaceva, dimostrando al nemico, con eroico contegno, tutto il suo sprezzo e la sua fierezza. Porte di Salton 15 giugno1918

SECONDA GUERRA MONDIALE


SPINUCCI Francesco Seconda CH 1940 30
Sottotenente di cpl. ( Fanteria , 50° reggimento fanteria )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di un caposaldo, durante due giorni di aspri combattimenti, fronteggiava strenuamente reiterati attacchi di forze soverchianti, che contrattaccava e respingeva più volte con gravi perdite. Benché ferito e circondato, continuava con indomito coraggio a resistere, incitando i dipendenti alla lotta. Vista l'impossibilità di ogni ulteriore resistenza e perduta la speranza di ricevere rinforzi, alla testa dei superstiti, infiammati dal suo esempio e dalla sua parola inci tatrice, si lanciava arditamente contro il nemico per aprirsi un varco a colpì di bombe a mano ed alla baionetta. Gravemente colpito una seconda volta, scagliava le ultime bombe sull'avversario, che, inferocito dalla mischia furibonda, lo abbatteva a pugnalate. Fulgido esempio di supremo attaccamento al dovere, di alte virtù combattive e di suprema dedizione alla Patria. Monte Meles (Fronte greco), 14-15 novembre 1940.


CIRIACI Dino Seconda CH lanciano 1941 31
Sottotenente in s.p.e. ( Fanteria , XCVII battaglione coloniale )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Aiutante maggiore di battaglione coloniale, si prodigava incessantemente notte e giorno nel percorrere la linea dei reparti durante furiosi combattimenti, sempre sotto intenso fuoco di artiglieria allo scopo di garantire il collegamento col comando di battaglione. Durante un attacco contro le nostre posizioni, assumeva volontariamente il comando di una compagnia rimasta senza ufficiali, e in testa ad essa si slanciava d'impeto al contrattacco contro forze superiori bersagliandole con lancio di bombe a mano. Sopraffatto non desisteva dalla sua azione eroica. Asportatogli un braccio da una scheggia di granata e colpito ancora mortalmente rifiutava ogni soccorso e invitava un collega a non preoccuparsi di lui dichiarandosi fiero di immolare la sua ardente giovinezza alla Patria. A. O., 5- 10 febbraio 1941.

RESISTENZA

GRIFONE Alfredo Par CH 1944 CH 39RESISTENZA
Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Anelante di veder la Patria libera e risorta a vita democratica, aderiva subito al movimento partigiano adoperandosi attivamente per procurare, alla formazione a cui apparteneva, nuove armi, munizioni e mezzi di trasporto. In ogni circostanza, sfidando pericoli di ogni genere nell'impari lotta, era di esempio ai suoi compagni per ardimento, senso del dovere e dedizione alla causa della libertà. Attivamente ricercato per le gesta compiute e braccato da vicino, riusciva sempre a sfuggire alla cattura; avendo, però, saputo che i tedeschi avevano arrestato numerosi giovani del luogo, fra cui i suoi due fratelli, ritenuti direttamente responsabili delle azioni di guerra da lui compiute, non esitava a presentarsi spontaneamente al comando germanico chiedendo la liberazione dei prigionieri ed assumendosi la piena responsabilità delle azioni compiute. Processato e condannato a morte con altri otto compagni, veniva obbligato ad assistere alla fucilazione di questi ed a trasportarne i cadaveri nelle rispettive fosse. Giunto il suo turno, rifiutava di essere legato e bendato, affrontando stoicamente il plotone di esecuzione al grido di: « Viva l'Italia». Zona di Chieti, 9 settembre 1943-11 febbraio 1944.

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