DECORATI DI MED ORO PROVINCIA DI BENEVENTO

DE JANNI Amedeo Seconda BN 1940  28
Sottobrigadiere ( Guardia di finanza , )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di una squadra fucilieri, nonostante l'ordine di ripiegare, pur conscio del supremo sacrificio cui si votava, si muniva di un fucile mitragliatore e rimaneva sul posto con due guardie, riuscendo a proteggere, malgrado il nutrito fuoco di artiglieria e mortai, il ripiegamento del proprio plotone, incalzato da preponderanti forze avversarie. Caduto il tiratore, imbracciava decisamente l'arma ed in piedi, sereno ed indomito, continuava a falciare la fanteria nemica, che veniva all'assalto. Esaurite le munizioni e ferito, resisteva ancora a colpi di bombe a mano, finché veniva sopraffatto dal nemico.Hoprensha (Fronte greco), 6 dicembre 1940.

CHIAMENTI Carlo Seconda BN 1941  31
Maresciallo ordinario ( Carristi , 32° reggimento carristi
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Sottufficiale carrista di eccezionali qualità, assegnato ad un Comando di battaglione, chiedeva ripetutamente, ed otteneva, di assumere il comando di un plotone carri. Ferito da pallottola alla mano durante un'ardita puntata offensiva nelle posizioni nemiche, rifiutava il ricovero in ospedale preferendo partecipare ad una importante azione che il reggimento si accingeva ad intraprendere. In testa al plotone ed a sportelli aperti per meglio individuare gli obiettivi da raggiungere, si portava per primo sulle posizioni nemiche, seminandovi il terrore ed infliggendo gravi perdite. Ferito in seguito allo scoppio di un proiettile di artiglieria, che danneggiava il materiale ed uccideva il pilota riusciva a portare il carro in luogo de filato e attraverso zona intensamente battuta, raggiungeva a piedi il proprio comandante di battaglione, al quale forniva preziose informazioni per il proseguimento dell'azione. Tornato al carro, che nel frattempo era stato riparato, si gettava nuovamente nella lotta. Colpito ancora da proiettili che immobilizzavano il carro stesso, uccidendo il mitragliere e ferendo il porgitore, continuava a sparare col cannone finché anche questo non rimaneva inefficiente. Respingeva infine a bombe a mano nuclei avversari che avevano circondato il carro e li faceva desistere dal tentativo di cattura finché non veniva nuovamente e mortalmente colpito nel momento in cui il nemico era volto in fuga da altri mezzi corazzati sopraggiunti. Prroni i That (Fronte albano - jugoslavo), 15 aprile 1941.

MARONE Alfredo Seconda BN 1941  33
Colonnello in s.p.e. ( Fanteria , Comandante 157° reggimento fanteria )
motivo del conferimento
Comandante di reggimento che aveva con perizia e passione saldamente organizzato e orientato a duri cimenti bellici, Io guidava in successive aspre operazioni in zone desertiche con spiccata capacità, sicurezza, indomito valore personale, vivendo intensamente la vita dei suoi fanti, cui offriva, particolarmente nelle circostanze più critiche, costante esempio di superbo spirito combattivo, talché riusciva a realizzare tangibili successi anche contro preponderanti forze corazzate e autotrasportate sostenute da potenti artiglierie e imponenti azioni aeree. Durante un tormentoso ripiegamento, s'imponeva all'incalzante agguerrito avversario e lo conteneva con reiterati contrattacchi che, condotti con avveduta azione di comando e virile fermezza a malgrado delle sensibili perdite, consentivano alla grande unità, della quale era retroguardia, piena libertà di manovra. Delineatasi tragica situazione, culminante nell'assedio di una piazzaforte, alimentava l'epica resistenza ad oltranza col suo valoroso esempio e la sostanziava con sanguinose audaci reazioni in campo aperto. Ridotte le opere ad un cumulo di macerie, decimato, privo di munizioni e di viveri, protraeva imperterrito impari cruenta lotta battendosi eroicamente tra i suoi gloriosi superstiti fino all'esaurimento di ogni mezzo di offesa. Comandante di salda tempra, pluridecorato, altamente apprezzato dallo stesso cavalleresco avversario, sapeva nella rovina, tenere in grande onore il prestigio delle armi d'Italia. A.S., giugno 1940 - gennaio 1941.

MATTEI Michele Seconda BN cerreto  sannita 1941 33
motivo del conferimento
Comandante di reggimento che aveva con perizia e passione saldamente organizzato e orientato a duri cimenti bellici, Io guidava in successive aspre operazioni in zone desertiche con spiccata capacità, sicurezza, indomito valore personale, vivendo intensamente la vita dei suoi fanti, cui offriva, particolarmente nelle circostanze più critiche, costante esempio di superbo spirito combattivo, talché riusciva a realizzare tangibili successi anche contro preponderanti forze corazzate e autotrasportate sostenute da potenti artiglierie e imponenti azioni aeree. Durante un tormentoso ripiegamento, s'imponeva all'incalzante agguerrito avversario e lo conteneva con reiterati contrattacchi che, condotti con avveduta azione di comando e virile fermezza a malgrado delle sensibili perdite, consentivano alla grande unità, della quale era retroguardia, piena libertà di manovra. Delineatasi tragica situazione, culminante nell'assedio di una piazzaforte, alimentava l'epica resistenza ad oltranza col suo valoroso esempio e la sostanziava con sanguinose audaci reazioni in campo aperto. Ridotte le opere ad un cumulo di macerie, decimato, privo di munizioni e di viveri, protraeva imperterrito impari cruenta lotta battendosi eroicamente tra i suoi gloriosi superstiti fino all'esaurimento di ogni mezzo di offesa. Comandante di salda tempra, pluridecorato, altamente apprezzato dallo stesso cavalleresco avversario, sapeva nella rovina, tenere in grande onore il prestigio delle armi d'Italia. A.S., giugno 1940 - gennaio 1941.

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