SECONDA GUERRA MONDIALE 1940-1943

GIAVITTO Ugo  Seconda UD tarcento 1941  32
Sergente ( Alpini , 8° reggimento alpini, battaglione «Val Tagliamento» )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandato presso una base arretrata insistentemente chiedeva ed otteneva di raggiungere il proprio reparto in linea ove più volte assolveva volontariamente arditi compiti di esplorazione. Accortosi che una casa adibita al ricovero di alcuni feriti della sua compagnia era stata colpita da tiro dei mortai avversari, si precipitava sul luogo riuscendo a trarre in salvo i militari. Successivamente alla testa di un plotone si lanciava al contrassalto di una munita quota e dopo una cruenta lotta a colpi di bombe a mano contribuiva validamente alla riconquista della posizione. Nei violenti combattimenti del giorno seguente, caduto ferito l'unico ufficiale superstite della compagnia ne assumeva il comando ed animando i dipendenti resisteva tenacemente all'impeto di forze soverchianti. Gravemente ferito ad una coscia rifiutava ogni soccorso per non lasciare il reparto duramente impegnato, e dopo sommaria medicazione riprendeva la lotta resa più cruenta dai ripetuti attacchi nemici. Caduti i serventi di una mitragliatrice raggiungeva l'arma rimasta inoperosa e da solo assicurava la continuità di fuoco, falciando con tiri precisi i reparti avversari avanzanti in massa. Colpito nuovamente ad un braccio rimaneva ancora al suo posto a sparare finché una raffica di mitragliatrice lo abbatteva sull'arma che aveva impiegata con tanto ardore. Mali Topo janit (Fronte greco), 2 gennaio 1941.

SECONDA GUERRA MONDIALE 1940-1943

URLI Igino  Seconda UD tarcento 1941  35
Tenente in s.p.e. ( Fanteria , 78° reggimento )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Assunto il comando di una compagnia fucilieri, in sostituzione del capitano caduto nel combattimento, rimasto unico ufficiale del reparto, alla testa di un pugno di fanti, azionando personalmente un fucile mitragliatore, conquistava successivamente due agguerrite posizioni nemiche. Ferito una prima volta ad un ginocchio, dopo rapida, sommaria medicazione, riprendeva subito il comando della compagnia. Ferito una seconda volta ad una spalla, rifiutava ogni soccorso e, brandendo il fucile mitragliatore per l'impugnatura, persisteva nella lotta corpo a corpo. Ferito per la terza volta e mortalmente, spirava fra le braccia dei propri fanti al grido di: « Viva i miei lupi ». Fulgido esempio di alte virtù militari, coronava con il supremo sacrificio la vita di eroico combattente che aveva iniziata da volontario in terra di Spagna. Mali Tabaian (Fronte greco), 10 gennaio 1941.

ZUCCHI Paolino
Sergente maggiore, 8° rgt. alpini, btg. «Cividale»

motivo del conferimento
Comandante squadra fucilieri e vice comandante di plotone, dotato di rare doti di ardimento, trascinatore per eccellenza, già distintosi nella campagna dell'Albania, ferito e decorato al V.M., si offriva più volte volontario per colpi di mano nelle linee nemiche. Durante l'attacco ad una munita posizione, da più giorni teatro di lotte sanguinose, rivendicava l'onore di assaltare la postazione dominante la quota, cardine della difesa nemica. Incitati i suoi alpini col motto del battaglione, affrontava con impeto travolgente la forte difesa e, trovando nella sua volontà di vittoria nascoste energie, superava di corsa l'erto pendio ed il ciglio conteso. Primo fra i primi lanciava le sue bombe a mano contro i difensori che, sgomenti, si davano alla fuga. Incurante del rischio a cui si esponeva, per l'intera giornata, ritto in piedi sulla posizione, impartiva ordini alla sua squadra, impegnata a respingere continui contrattacchi nemici, e personalmente scaricava con la calma il suo moschetto sugli attaccanti, determinando con il suo esempio la fermezza dei dipendenti. Individuato e fatto segno al tiro di un pezzo anticarro, cercava a sua volta di precisare la postazione e rimaneva ritto al suo posto finché, colpito in pieno, immolava la sua giovinezza tutta spesa al servizio della Patria in armi. Magnifica figura di combattente che trovava nell'ardore della lotta vera ragione di vita. -- Quota Cividale di Nowo Kalitwa (Fronte russo), 4 gennaio 1943.

PAOLINO ZUCCHI
COLLALTO DITARCENTO
1943

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RESISTENZA 1943-1945


MORETTI Don Aldo  Par UD tarcento 1945  UD 43
Tenente ( Fanteria , Cappellano, 40° reggimento fanteria
Cappellano militare presso un reggimento di fanteria impegnato in aspri combattimenti, si prodigava al di là di ogni umana possibilità, a capo di squadre porta feriti, per raccogliere ed assistere numerosi feriti sotto violento fuoco avversario. Mentre assolveva la sua pietosa missione riportava gravissime ferite ad una mano e ad una gamba. Pur stremato di forze rifiutava ogni soccorso fino a quando non si era assicurato che non vi fossero accanto a lui altri feriti da raccogliere. Catturato quasi privo di sensi, e trasportato in ospedaletto da campo, appena in grado di farlo, riprendeva la sua missione a conforto dei compagni connazionali. Rimpatriato come mutilato, appena iniziata la lotta di liberazione contro i germanici nel Friuli, si prodigava, con grave pericolo, nell'organizzare, guidare ed assistere le formazioni partigiane del Gruppo Divisioni d'assalto « Osoppo Friuli ». Magnifico esempio di ardente patriottismo e di sublime carità cristiana. Africa Settentrionale, novembre 1941; Fronte della Resistenza, 1943-45.