SECONDA GUERRA 1940-1943

DUCE Livio Seconda 2 IM ventimiglia 1944  CC 38 IM
Maggiore dei carabinieri in s.p.e. ( Carabinieri , Legione Territoriale Carabinieri di Roma )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di battaglione carabinieri in territorio d'occupazione, caduto in una imboscata con una piccola colonna e circondato da soverchianti forze nemiche opponeva, benché ferito, accanita ed eroica resistenza imponendosi all'ammirazione degli stessi avversari, finché, ferito una seconda volta, sopraffatti e caduti quasi tutti i componenti della colonna, veniva catturato. Sottoposto a indicibili sevizie materiali e morali, rifiutava sdegnosamente l'offerta di aver salva la vita a patto di sottoscrivere falsa dichiarazione atta a trarre in inganno altri reparti italiani. Appreso che un compagno di prigionia era stato fucilato dichiarava che, se gli fosse toccata la stessa sorte, avrebbe saputo morire da « Italiano e da Carabiniere ». Condotto al luogo del supplizio manteneva col suo contegno fede alla promessa, finché cadeva fulminato dal piombo del nemico che ne aveva soppresso il corpo ma non piegato lo spirito. Ammirevole esempio di virile coraggio e di elette virtù militari. Montagne dell'Attica (Grecia), agosto 1943 - gennaio 1944

NOVARO Umberto Seconda IM diano 21- 6- 1941 35 IM
Capitano di Vascello M.M. Al comando dell'incrociatore Colleoni
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di incrociatore leggero, dedicava tutte le sue energie spirituali e materiali alla preparazione della nave per il su premo cimento, guidandone ogni attività verso un sacro ideale di dovere e di sacrificio. Impegnato in lungo e strenuo combattimento contro forze superiori, portava animosamente al fuoco la sua unità, in fondendo nei dipendenti, con la parola e con l'esempio, le sue alte doti di coraggio e di sprezzo del pericolo, e continuava con implacabile volontà l'impari lotta anche quando la sua nave, immobilizzata dalle avarie e colpita a morte, era circondata dagli avversari che concentravano su di essa l'offesa con ogni arma, a distanza ravvicinata. Ferito gravemente durante l'azione, incurante di sè, dava disposizioni per il salvataggio della gente, mentre l'unità affondava a bandiera spiegata. Minorato dalle ferite riportate, deciso ad inabissarsi con la nave, veniva dai suoi ufficiali munito a viva forza di un salvagente e sospinto in mare. Raccolto da unità nemica, soccombeva alle ferite dopo due giorni di sofferenze sopportate stoicamente, chiudendo in terra straniera la sua nobile esistenza tutta dedicata alla Patria. Acque di Candia, 19 luglio 1940.

BRUNENGO Giacomo Seconda IM pieve teco 1941 31 IM
Sottotenente di cpl. ( Alpini , 8° reggimento alpini )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di plotone alpino, durante un violento attacco del nemico, superiore per numero e per mezzi, colpito da scheggia di mortaio che gli spezzava il braccio sinistro, continuava ad opporre tenace resistenza all'avversario e lo obbligava a ripiegare. Successivamente, incurante dell'intenso fuoco, sorridente e fiducioso nella vittoria, si lanciava alla testa del reparto al contrattacco con bombe a mano. Ferito una seconda volta, non desisteva dal combattimento, ma, rifornitosi di bombe, si gettava nuovamente nella lotta e con l'esempio del suo indomito coraggio, reso ancor più evidente dalle sanguinanti ferite, centuplicava le forze e l'ardore combattivo dei suoi alpini, costringendo il nemico a fuggire ed a lasciare le armi sulla posizione. Mentre inseguiva l'avversario, una raffica di mitragliatrice lo colpiva al petto e stroncava la sua giovane, eroica esistenza. Fulgido esempio di virtù militari ed amor patrio. Zona Peschlani - Q. 739 di M. Golico (Fronte greco), 28 febbraio 1941.

RIVOIR Adolfo Seconda IM vallecrosia 1940 29 IM
Tenente Colonnello in s.p.e. ( Alpini , 5° reggimento alpini )
motivo del conferimento
Comandante di un battaglione alpini, in un mese di ininterrotte operazioni, dava luminose prove di capacità di comando, avvedutezza di capo, spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo, affrontando sempre virilmente e con spirito offensivo, situazioni delicate e diffìcili dalle quali usciva ripetutamente vittorioso, infliggendo in più occasioni gravi perdite di uomini e di materiali all'avversario. In ultimo, alla testa di un centinaio di superstiti del suo battaglione già decimato per i continui combattimenti sostenuti, affrontava serenamente, con decisione, il rinnovato violento attacco nemico e cadeva gravemente ferito al petto da raffica di mitragliatrice, mentre, in piedi, animava con la voce e con l'eroico esempio, guidandoli al contrassalto, i pochi gruppi di alpini rimasti quasi privi di ufficiali. Regione Corciana (Fronte greco), 14 dicembre 1940.

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