RESISTENZA 1943-1945

BONFANTE Silvio Par IM 14- 6- 1947 IM 44
Marò S.V. - M.M. - Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
In nove mesi di continua lotta contro i nazifascisti creava intorno a sé con le sue epiche gesta un'aureola di eroica leggenda. Trascinatore entusiasta e combattente valorosissimo ebbe largo seguito di giovani che animati dal suo valore accorrevano ad impugnare le armi per la redenzione della Patria. Ferito durante un cruento combattimento e raccolto in un ospedale da campo che veniva circondato da SS. tedesche, visto cadere al suo fianco il medico che lo curava e preclusa ogni via di scampo, per non fare trucidare i porta feriti e non cadere vivo nelle mani del nemico, si uccideva, concludendo la sua vita col volontario supremo sacrificio. Fulgido esempio di valore e di sublime altruismo. Imperia - Savona, febbraio -17 ottobre 1944.

CASCIONE Felice Par IM 1944 IM 37
Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Perseguitato politico, all'annuncio dell'armistizio iniziava l'organizzazione delle bande partigiane che sotto la sua guida ed al suo comando compirono audaci gesta per la redenzione della Patria. Arditi colpi di mano, atti di sabotaggio, azioni di guerriglia sulle retrovie nemiche lo videro sempre tra i primi, valoroso fra i valorosi, animatore instancabile, apostolo di libertà. Ferito in uno scontro contro preponderanti forze nazifasciste rifiutava ogni soccorso e rimaneva sul posto per dirigere il ripiegamento dei suoi uomini. Per salvare un compagno che, catturato durante la mischia, era sottoposto a torture perché indicasse chi era il comandante, si ergeva dal suolo ove giaceva nel sangue e fieramente gridava: « Sono io il capo ». Cadeva crivellato di colpi immolando la vita in un supremo gesto di abnegazione. Val Pannevaire, 27 gennaio 1944.

SABATINI Sergio Part IM onelia 1944 IM 41
Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Giovane partigiano di eccezionale coraggio, rinunciava alla licenza per partecipare con i propri compagni ad un'azione di particolare importanza contro un presidio tedesco. Ferito due volte durante l'epica lotta e costretto dietro ordine del comando a ritirarsi per esaurimento delle munizioni, si offriva volontario per portare ordini ad un reparto impegnato su altro tratto di fronte. Ferito una terza volta nell'attraversare una zona scoperta e battuta tentava ancora con le ultime forze di assolvere il suo compito, finché, colpito una quarta volta al petto, cadeva nelle mani del nemico, che dopo avere tentato invano di estorcergli notizie sull'organizzazione partigiana, lo seviziava barbaramente. Condotto a morte, l'affrontava con sprezzo gridando al nemico: « Mio padre mi ha insegnato a vivere, io vi insegno a morire ». Fulgido esempio di valore e di fermezza. -- Garessio, 25-26 febbraio 1944.





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