I DECORATI DI MED ORO  AL V.M. DELLA PROVINCIA DI COMO
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PRIMA GUERRA MONDIALE

ALBERTI Gaetano Prima CO marmanno 1- 6- 1916 12 (E' CS???)
Sottotenente di Fanteria 142° dellla brigata di "Catanzaro"
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Circondato col proprio plotone da preponderanti forze nemiche, essendogli stato intimato di arrendersi, rifiutò di darsi prigioniero, trascinando anzi i superstiti del suo reparto all'assalto e continuando a combattere finchè cadde, colpito a morte. La sua eroica condotta determinò nel battaglione quel movimento di contrassalto, che valse a fugare l'avversario e ad assicurare la vittoria. Castelnuovo del Carso, 26 luglio 1915

POGGI Cesare Prima CO torno 20- 7- 1918 15
Colonnello ( Fanteria , Consigliere per l'imigrazione )
motivo del conferimento
Comandante di un battaglione, da lui mirabilmente preparato, occupava e teneva per tre giorni un caposaldo, resistendo, sebbene isolato quasi completamente, ad attacchi in forze del nemico e contrattaccando a sua volta. Ferito in due parti del corpo, manteneva il comando e dopo fierissima resistenza, esaurite le munizioni, ripiegava in ordine su posizioni poco arretrate. Quivi, ferito nuovamente due volte, era ancora l'anima della resistenza. Esausto per la perdita di sangue, si decideva a lasciare il comando solo per insi

GUERRA DI SPAGNA

POZZI Aurelio
Spagna CO albiolo 1938 26
Tenente in s.p.e. Pilota
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Ufficiale pilota, volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, già ripetutamente distintosi per valore e coraggio in precedenti combattimenti, è stato esempio di eccezionale attività bellica, sempre pronto ad ogni più rischiosa missione spesso quale capo equipaggio di apparecchio da bombardamento veloce. In 17 mesi di campagna eseguiva 218 azioni di guerra colpendo efficacemente il nemico nei più lontani e vitali obiettivi, dopo aver superato intenso e preciso sbarramento di fuoco contraereo che più volte colpiva il suo apparecchio anche in parti vitali. Attaccato più volte dalla caccia avversaria e in alcuni casi da grosse formazioni, sosteneva combattimenti con indomita tenacia riuscendo sempre a respingere gli attacchi. Dopo aver ripetutamente confermate le sue alte virtù di combattente, la sua indefettibile fede nella buona causa, cadeva da valoroso sul campo durante una difficile azione offensiva.Cielo di Spagna, 15 luglio 1938.

MASIA Massenzio Par CO 11- 9- 1968 CO 48
Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Entrava tra i primi nelle forze della Resistenza della sua zona diventandone l'animatore. Incurante dei gravi pericoli che la sua multiforme attività comportava, si adoperava in tenace e feconda opera di reclutamento di partigiani e mediante brillanti colpi di mano procurava loro abbondanza di armi, munizioni e vettovaglie sottratte all'avversario. Scoperto, catturato e sottoposto a gravi sevizie, si rifiutava di rivelare qualunque notizia che potesse tradire i commilitoni ed il reparto di appartenenza, tentando addirittura il suicidio nel timore di tradirsi sotto le torture. Condannato a morte, rifiutava di chiedere la grazia, come propostogli, ed affrontava con sereno stoicismo il plotone di esecuzione. Luminoso esempio di nobile animo di combattente e di patriota. Bologna, 23 settembre 1944.

OLIVELLI Teresio Par CO bellagio 1945 CO 43
Sottotenente di cpl. - Artiglieria Alpina - Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Ufficiale di complemento già distintosi al fronte russo, evadeva arditamente da un campo di concentramento dove i tedeschi lo avevano ristretto dopo l'armistizio, perché mantenutosi fedele. Nell'organizzazione partigiana lombarda si faceva vivamente apprezzare per illimitata dedizione ed indomito coraggio dimostrati nelle più difficili e pericolose circostanze. Rendeva eminenti servizi anche nel campo informativo ed in quello della propaganda. Tratto in arresto a Milano e barbaramente interrogato dai tedeschi, manteneva fra le torture esemplare contegno nulla rivelando. Internato a Fossoli tentava la fuga. Veniva, così, trasferito prima a Dakau poi a Herzbruk. Dopo lunghi mesi di inaudite sofferenze trovava ancora, nella sua generosità, la forza di slanciarsi in difesa di un compagno di prigionia bestialmente percosso da un aguzzino. Gli faceva scudo del proprio corpo e moriva sotto i colpi. Nobile esempio di fedeltà, di umanità, di dedizione alla Patria. Lombardia - Venezia Tridentina - Germania, settembre 1943 - primi giorni del mese di marzo 1945.

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