SECONDA  GUERRA 1943-1945

VESCI Gino Seconda MN 1940 30
1° Aviere ( A.A. , Marconista )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Marconista a bordo di un idrovolante in ricognizione strategica, che era costretto ad ammarare perché avariato da tre raffiche di tre caccia nemici, non abbandonava il suo posto di combattimento sebbene mortalmente ferito. Stremato di forze per il gorgoglio incessante del suo sangue generoso, costretto dalle sofferenti ferite ad una parziale immobilità, riusciva, in piedi, con indomita energia, ad approntare l'apparato radio, con mezzi di fortuna, e a lanciare il segnale di soccorso. Incurante di se stesso, cosciente del proprio stato e solo preoccupato della salvezza dei camerati, con stoicismo ineguagliabile, continuava la trasmissione fino al suo ultimo anelito. La morte lo coglieva così al suo posto di combattimento, e spirava nella serena soddisfazione che l'olocausto della sua fiorente giovinezza avesse potuto contribuire a trarre in salvo i compagni di volo. Esempio di fulgido eroismo di soldato e di sublime abnegazione umana.Mediterraneo Occidentale, 9 luglio 1940.

CAVRIANI Alessandro Seconda MN 21- 8- 1945 44
Capitano di Corvetta M.M. Imbarcato sulla cacciatorpediniera "Vivaldi"
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Valoroso ufficiale imbarcato per la durata dell'intero conflitto su unità fra le più attive, aveva già messo in luce elette qualità militari, d'animo e professionali, meritando fra l'altro due decorazioni al valor militare. Nel corso di ardua missione di guerra nella quale la silurante su cui era imbarcato quale assistente di squadriglia affrontava il nemico in acque ristrette e fortemente insidiate da mine, cooperava con bravura e serenità alla condotta dell'azione ed, incurante di ogni pericolo, interveniva nella lotta contro i gravi incendi e le avarie che l'offesa di mezzi costieri ed aerei aveva inflitto alla unità. All'ordine di abbandonare la nave, ormai ridotta in precarie condizioni, la lasciava fra gli ultimi, dopo essersi accertato della esecuzione delle manovre per l'autoaffondamento. Raggiunta in acqua un'imbarcazione di naufraghi, con l'animo ancora proteso alla be!la nave che si inabissava con apparente eccessiva lentezza, si lanciava a nuoto, incurante del richiamo del Comandante, e tornava a bordo per maggiorarne le vie di acqua, conscio di rinunciare così ad ogni possibilità di salvezza. Ai naufraghi che seguivano l'inabissarsi della Unità, riappariva sul castello nell'imminenza dell'affondamento assieme al sottufficiale che lo aveva seguito, diritto nel saluto alla Bandiera cui offriva l'olocausto di una nobile esistenza che aveva voluto legare al destino della nave. -- Acque nazionali, 9 settembre 1943.

MALETTI Pietro Seconda MN castiglione 1940 29
Generale di Divisione ( Esercito , )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di un raggruppamento di truppe libiche, attaccato da forze corazzate preponderanti, con incrollabile fermezza ed imperturbabile calma disponeva i propri reparti alla resistenza, presente ove più ferveva la lotta e maggiormente imperversava il fuoco. Ferito, mentre dall'alto di un autocarro impartiva ordini e dirigeva il fuoco sui mezzi nemici irrompenti nelle nostre linee, continuava nella sua azione di comando, acconsentendo, soltanto dopo vive insistenze, a farsi sommariamente medicare. Colpito una seconda volta si abbatteva al suolo agonizzante, e, pur presentendo imminente la fine, al suo capo di stato maggiore, accorso al suo fianco per soccorrerlo, ordinava di non curarsi della sua persona, ma di provvedere all'estrema resistenza e di contrattaccare alla baionetta appena esaurite le munizioni. Combattente di quattro guerre, più volte decorato al valore, chiudeva in tal modo la sua nobile esistenza, tutta dedita alla sua missione di soldato, aperta alla voce del dovere e del sacrificio, dedicata al culto della Patria. Alam el Nibeiwa (Egitto), 9 dicembre 1940.

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