ALESSANDRINI Pietro  Seconda AP montefortino 29- 8- 1965  47 AP
Tenente in s.p.e. 16° raggruppamento art. 105/28
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante dì batteria da 105/28, durante la battaglia di Tobruk rifulgeva per elevate doti di coraggio, sprezzo del pericolo ed ardimento. In un'aspra e violenta azione, nel corso della quale preponderanti forze corazzate avversarie irrompevano sulla posizione della batteria, batteva senza tregua i carri armati nemici, danneggiandone numerosi. Circondato, respingeva sdegnosamente l'ingiunzione di resa e continuava con i superstiti, rincuorati dal suo indomito coraggio, l'impari lotta, salvando, con atti di eroismo senza pari e con larghissimo tributo di sangue, i suoi pezzi. Colpito a morte da una raffica di mitragliatrice, cadeva da prode. - Sud di Tobruk (A.S.), 27 novembre 1941

MALAVOLTA Ildebrando  Seconda AP ripatronsone 1941  33 AP
Sottotenente di cpl. ( A.A. , Pilota )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Abile e generoso pilota da caccia, già distintosi in precedenza, allo scopo di fornire elementi precisi ai propri comandi sull'entità e la dislocazione di forze armate nemiche assedianti una piazzaforte, offrissi volontario per effettuare isolatamente la sortita, nonostante la precaria efficienza del vetusto mezzo disponibile e il sicuro contrasto di superiori forze aeree avversarie. Espletava felicemente la missione; sulla via del ritorno, attaccato da due velivoli da caccia riusciva dopo strenua lotta, ad abbatterne uno e a costringere l'altro all'atterraggio di fortuna. Raggiunto in prossimità delle nostre linee avanzate da un terzo assalitore che gli si avvicinava col favore delle nubi, pur a corto di munizioni, impegnava audacemente combattimento. Colpito mortalmente, chiudeva la sua giovane vita col supremo olocausto alla Patria. Il nemico a mezzo di messaggio lanciato da aereo tributava allo eroe il suo pietoso cavalleresco omaggio. Cielo dell'A.O.I. (Gondar), 24 ottobre 1941.

MOSCHINI Giuseppe  Seconda AP sanelpidio mare 11- 4- 1951  47 AP
Capitano di Fregata M.M. Al comamando della 2a Flottiglia MAS
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di altissime qualità morali cd intellettuali, di esempio a tutti in ogni circostanza per generoso slancio e salda preparazione professionale, pro fondeva durante il conflitto le molteplici capacità acquisite in pace ed in guerra di osservatore di aereo e di pioniere degli aerosiluranti, di valoroso ufficiale sommergibilista e palombaro, di brillante tecnico di artiglieria e di armi subacquee. Comandante dì cacciatorpediniere di scorta ad importante convoglio, in un momento del conflitto in cui le missioni intraprese erano con quasi costante certezza votate a glorioso sacrificio sotto l'infuriare della preponderanza aerea e navale avversaria, conduceva la sua nave con l'abituale serena perizia attraverso le insanguinate rotte del Canale di Sicilia. Fatto segno a lancio di siluri da parte di sommergibile avversario, vista l'immediatezza del pericolo, si portava di persona presso il timone onde rendere più rapida la contromanovra. Colpita irrimediabilmente l'unità, che si divideva in due, incurante della propria esistenza dedicava gli ultimi istanti della sua operosa vita per salvare il timoniere rimasto imprigionato nelle lamiere contorte della plancia divelta. Nell'altruistico slancio trovava eroica morte inabissandosi con l'unità e lasciando luminoso esempio di generoso altruismo e di elette virtù militari. -- Canale di Sicilia, 17 gennaio 1943.

SIMONETTI Fausto  Par AP 9- 4- 1979  AP 49
Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di formazione partigiana, durante i duri combattimenti di Colle San Marco contro preponderanti forze nemiche, dava ripetute prove di coraggio e di ardimento. Ultimate le munizioni riusciva a porre in salvo i pochi compagni superstiti. Durante la sua attività partigiana portava in salvo numerosi prigionieri alleati attraverso le linee nemiche e curava il collegamento del comando dell'ottava armata con le basi delle Marche e dell'Abruzzo. Attivamente ricercato dai nazifascisti cadeva, per delazione, in un' imboscata. Catturato e sottoposto a minacce e torture, nulla rivelava circa i dislocamenti e l'organizzazione delle forze partigiane della zona. Esasperati dal contegno fiero e sprezzante, i suoi aguzzini lo fucilarono finendolo, mentre agonizzava, a colpi di calcio di fucile. Fulgido esempio di tenacia, sprezzo della vita e di assoluta dedizione agli ideali di Patria e di libertà. Marche, Abruzzo, 3 ottobre 1943 - 6 giugno 1944.

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