GIUSEPPE   MAFFEI

Nato a Bitritto il 05.05.1918, appartenente al 4° Stormo C.T. di Gorizia col numero di matricola 3338, in qualità di aviere partecipa alle operazioni di guerra a Tripoli(Libia).
Il 13.01.1941 si imbarcò sulla M/N " Città di Messina" a Bengasi per rimpatriare. Durante la navigazione da Bengasi a Tripoli, di prima mattina e precisamente alle ore 8,45, la nave affondò al largo di Ras-Hallaeh (Mediterraneo Centrale) colpita da un siluro di un sommergibile nemico. Il suo corpo non fu mai trovato fra i 170 raccolti in mare.


                 
                                  MICHELE  MASELLIS

Nacque a Bitritto il 30.03.1920 e fu chiamato alle armi nel 10° Reggimento Fanteria ed avviato al Deposito Misto Truppe Egeo a Barletta il 03.02.1940. Sei giorni più tardi, si imbarca da Bari per giungere a Coo. Partecipò dall'11.06.1940 all'08.09.1943 alle operazioni di guerra svolte dal 10° Reggimento Fanteria "Regina".
Prigioniero dei Tedeschi, il 24 gennaio 1944 viene dato per disperso in Rodi Egeo.

 

                             
                              VITO  NICOLA  DE  PALMA

Nacque a Bitritto il 04.03.1920 e sbarcò a Rodi, in Grecia, col  9° Reggimento Fanteria di Barletta, inviato dallo Stato Italiano per imporre la propria egemonia nel Mediterraneo. Fu catturato dai tedeschi e fatto prigioniero a seguito dell'armistizio e portato in Germania. Nell'agosto del '44 fu ritenuto disperso nella prigionia.
Il 28.02.1947 fu rilasciato verbale di irreperibilità dal Distretto Militare di Bari.


                         VITO  DONATO  SPARACIMINO

Nacque a Bitritto il 29.06.1922. Venne chiamato alle armi come Bersagliere e poi trasferito, il 14 luglio 1942, al deposito 7° Reggimento Bersaglieri Telegrafisti al Comando Difesa di Bolzano.
Si imbarcò sul piroscafo "Italia" diretto al Pireo per sbarcare il 13.08.1942 a Tobruck. Morì il 7 novembre 1942 nel 30° Km. Est Sollum e 8 Km. Al Bir colpito, da schegge di bombe, al torace con lesioni irreversibili agli organi vitali.



                        VITO  DOMENICO  LUCARELLI

Nacque a Bitritto il 28 agosto 1917. Partì per la Libia imbarcatosi da Napoli il 15.09.1938 dove entrò nella 21^ Compagnia Bersaglieri Motociclisti di Corpo d'Armata e vi rimase fino al 22 gennaio 1940. Dopo una sosta in Italia, vi ritornò col grado di
caporale e morì  il 28 giugno dello stesso anno a seguito di ferite multiple riportate in operazioni di guerra e fu seppellito nella Cirenaica. Oltre che in motocicletta, svolgeva la propria attività con disciplina e rigore nella milizia a cavallo.
Il 25 gennaio 1941 dal Comando Deposito 157 Reggimento Fanteria di Bengasi fu inviata alla propria famiglia a Bitritto una valigia contenente gli oggetti personali lasciati dal caduto in guerra Caporale Domenico Lucarelli. La valigia conteneva: n.1 scatoletta di latte condensato "Nestlè", n.1 paio di guanti in pelle, due fazzoletti, un piccolo specchio, un pennello da barba, uno spazzolino da denti, un temperino con catena, 20 cartoline della XXI^ Compagnia Bersaglieri Motociclisti, n.1 libretto di novena per la Santissima Vergine del Rosario di Pompei.


                                   DOMENICO  DE  PINTO

Figlio di Francesco e Ricci Serafina, nacque a Bitritto il 7 maggio 1914. Dal 28 settembre al 6 novembre 1935 fu in Libia nel  93° Corpo di Fanteria, nel 1940 in Albania e nel 1941 ottenne il congedo illimitato in quanto due suoi fratelli Vincenzo e Gaetano erano sotto le armi. Richiamato il  20 marzo 1942, addetto al servizio di vigilanza stradale a Bari, fu successivamente trasferito al 278° Reggimento Fanteria a Brescia. Il 1° ottobre del 1942 partì per la Russia e il 1° febbraio del 1943 fu catturato durante un combattimento sul fiume Don. Nel viaggio, a piedi verso la prigionia, stremato dalla fame e dal freddo per le abbondanti nevicate, morì il 13 febbraio. La salma fu lasciata sul luogo del decesso e mai più ritrovata. La mamma, Ricci Serafina, morì di crepacuore convinta che il corpo del figlio fosse stato sbranato da animali feroci. La giovane moglie, Anna Toziato, muore subito dopo esattamente il 30 dicembre 1943 all'età di 24 anni, lasciando orfani i piccoli figli Serafina di 4 anni e Francesco di appena 19 mesi.

                                  FRANCESCO  PIERRI

Figlio di Vito e di Virgilio Francesca, nacque a Bitritto il 24 aprile 1919. Conseguita la licenza elementare, a 15 anni si dedicò ai lavori di campagna, aiutando la propria famiglia, di cui facevano anche parte tre fratelli e tre sorelle. A 18 anni presentò domanda per partecipare al corso per sottufficiali a Padova: lo superò con ottimi risultati ed entrò a far parte del 20° Reggimento di Artiglieria. Raggiunto il grado di Sergente Maggiore, si arruolò nel corpo dei paracadutisti  "Folgore". Cresciuto in un'atmosfera di pura italianità, i suoi sentimenti di eroismo lo spinsero ad atti di audacia. Durante un'azione, circondato e preso prigioniero, nonostante il continuo imperversare di tempeste di sabbia, riuscì ugualmente a fuggire. Riprese a combattere e fu proprio nell'atto di compiere con ardore il suo dovere di militare che perse la vita, colpito durante un bombardamento aereo. Si trovava nell'Africa settentrionale, e precisamente nella località di El Dabà, Km. 45, nel pieno del deserto: era il 24 ottobre 1942. Qualche anno dopo, le Autorità e tutta la popolazione di Bitritto resero solenni onoranze al glorioso caduto, con un corteo, in testa al quale sfilò un
nutrito gruppo di militari bitrittesi arrivati in licenza premio, e con una messa celebrata nella Chiesa Matrice. Recentemente a Francesco Pierri è stata intitolata a Bitritto una strada nei pressi della zona "167".

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