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Presentazione di GIULIANO LENCI
E' ormai scomparsa la generazione dei "Cavalieri di Vittorio Veneto ", i nostri giovani ben poco sanno di quella che fu la Grande Guerra deII9I5-I8, il sentimento e la rimembranza, trasmessi in tempi successivi, sono in generale mutati e attenuati nel succedersi delle variazioni politiche e in conseguenza del sopraggiunto secondo conflitto mondiale, eppure, proprio negli ultimi an- ni, I 'interesse per quel percorso della nostra storia nazionale, che condusse alla realizzazione del sogno risorgimentale di un 'Italia unita nei suoi naturali confini, è sempre vivo: un interesse speculativo non soltanto rivolto ai fatti d'arme, d'altronde sufficientemente già investigati, ma soprattutto alla condizione umana dei combattenti e di coloro che in vario modo, anche da civili, parteciparono a quella epocale tragedia del Novecento, che sembrò di tale misura da non dover essere replicata, e purtroppo invece 10 fu, dal 1939 al 1945. In questa direzione si è mossa da parte di storici accademici e di altri cultori della materia una sistematica ricerca, condotta sulla base di vario materiale inedito (diari, epistolari, memorie, testimonianze), circoscritto a singo- le persone di diverso ceto sociale oppure raccogliendo, come nel caso di questo libro, elementi conoscitivi ricavati da un punto di vista indiretto in un ristretto territorio, per di più in un piccolo comune, attraverso un laborioso lavoro di recupero di notizie sul vissuto di una specifìca aliquota di combattenti: i Caduti, individuati nell ' elenco esposto nei monumenti ad essi dedicati. Questa operazione, da un lato commemorativa e dall ' altro culturale, ha comportato una complessa indagine, avviata in generale dalle informazioni ricavabili in ambiente militare per poi svolgersi in quello familiare e locale e quindi allargando l' orizzonte con richiamo a eventi storici e situazioni nei quali il Caduto aveva avuto una sua pur modesta presenza. Alberto Espen, favorito sia da una precedente e nota attività di ricercatore nell ' area territoriale del Comune di Cervarese S. Croce, sia dall ' essere un bibliotecario di vasta cultura interessato specifìcatamente agli avvenimenti e alla complessa struttura del Regio Esercito, ha considerato un centinaio di Caduti del suo Comune sulla traccia del "foglio matricolare ", che segnala i movimenti di ogni militare in pace e in guerra, e I' eventuale diretta partecipazione ai combattimenti o comunque il coinvolgimento nei vari settori del teatro bellico. Seguendo l'ordine alfabetico, è descritto in ogni singola scheda l'itinerario di vita militare che si conclude con I' evento responsabile della morte, non di rado determinata dalla complicanza di ferite o da malattie, per di più infettive. Il resoconto dell ' autore contempla dunque i passaggi in uno stesso reggimento, ma spesso da uno all ' altro con destinazioni per luoghi che danno suggestivo ricordo di quella guerra, dal Pasubio al Piave, dal Monte Grappa al- l'Isonzo e di tanti altri luoghi assunti nell'intitolazione di molte strade e tali da tramandare il segno imperituro di una storia nazionale nella quotidiana osservazione di ogni cittadino. Non manca l'annotazione, via via che l'esposizione procede in rapida sintesi, di essenziali richiami informativi, con un procedimento che caratterizza le modalità espositive di questo libro: innanzitutto il contesto familiare e il richiamo alle armi regolato in diversi momenti e con diverse assegnazioni e poi il "calvario " delle battaglie. Per ognuna di queste l' autore dà prova di una precisa conoscenza degli aspetti tattici, logistici e strategici nel quadro generale della Grande Guerra, ma necessariamente ogni scheda focalizza le azioni relative al reggimento o ad altre unità nelle quali il Caduto aveva operato evidenziando il numero del- le perdite umane e quindi sottolineando il sacrificio, oggi per fortuna inconcepibile, che ogni guerra richiede. In alcuni casi sono puntualmente analizzati alcuni particolari delle azioni militari sulla scorta dei diari storici reggimentali o di altro materiale, in- terponendo la figura del Caduto, che sempre rimane il protagonista di una vicenda nella quale è stato travolto passivamente, eroe talvolta inconsapevole, gregario in una società per la quale è stata data la vita, destinato a diventare "Milite Ignoto ", personaggio non propriamente storico e carico di medaglie, ma soltanto un giovane di campagna, rimasto ora soltanto con il suo nome sulla lapide di un monumento della Patria nella piazza del suo paese. Meritoria dunque questa idea di far rivivere un passato, almeno questo da non seppellire, traendone materia di riflessione e di educazione civica e, per quanto almeno mi riguarda come appassionato cultore della Grande Guerra, fortunata occasione di incontrare un libro ben costruito molto ricco di nozioni, di cui è sempre piacevole assumerne gratuitamente e agevolmente la proprietà. E infine da rilevare il contributo documentativo fotografico che in ogni pagina accompagna il testo in relazione alle vicende del Caduto: campi di battaglia, armamenti, campi di prigionia, cimiteri di guerra, ospedali da campo, immagini di familiari e commilitoni, ritratti dei Caduti nel vigore della loro infranta giovane età.
GIULIANO LENCI
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