GUERRE D'AFRICA

SPELLANZON Luigi  AOI TV conegliano 1938  26
Sergente maggiore 9° reggimento alpini
Alla memoria

motivo del conferimento
Già volontario in parecchie azioni di guerra, durante un combattimento guidava più volte la sua banda in un susseguirsi di aspri e sanguinosi episodi. Gravemente ferito all'addome, sebbene conscio del suo grave stato, non abbandonava i gregari, che continuavano l'azione infiammati dal suo ardimentoso contegno. Due giorni dopo nuovamente attaccato mentre barellato e scortato da gregari armati si trasferiva in località sede di ospedale tra spasimi della carne, con sublime eroismo, impegnava nuovo cruento combattimento, rimanendo ancora ferito al torace. Caduti ad uno ad uno i vicini, pressato da ogni parte trovava ancora la forza di impugnare la pistola, uccidendo parecchi avversari, finché colpito alla fronte cadeva travolto dalla selvaggia irruenza nemica. Fulgido esempio di virtù militari.Augodegò, 31 maggio 1938.

SECONDA MEDAGLIA DORO

ROMAGNOLI Mario
Colonnello s.p.e. artiglieria, comandante 33° rgt. artiglieria «Acqui ».
motivo del conferimento
Tenace sostenitore della lotta contro i tedeschi, durante la battaglia di Cefalonia sotto il furioso spezzonamento e mitragliamento aereo, trascinava i suoi soldati ad una titanica lotta destando l'ammirazione dei suoi superiori e dei gregari per le sue eccezionali doti di capacità e per la sua audacia. Dopo disperata resistenza, travolte dalla potenza nemica tutte le batterie, veniva catturato. Affrontava la morte dinanzi al plotone di esecuzione con sprezzante e fiero contegno, meritando la gloria dei martiri. -- Isola dì Cefalonia, 11 -25 settembre 1943

RESISTENZA MEDAGLIA D'ORO

MASET Pietro  Par TV conegliano 1945  TV 43
Capitano in s.pe. - Alpini - Partigiano combattente
Alla memoria
motivo del conferimento
Valoroso ufficiale dell'Esercito in s.p.e., animatore e trascinatore, fu tra i primi ad organizzare il movimento partigiano del Friuli. Creò, animò e comandò la V Brigata dell'Osoppo assurgendo a popolarità per le sue gesta eroiche e per la sua perizia di comandante. Dopo un poderoso rastrellamento effettuato dal nemico nel dicembre del 1944 in Val Cellina, non volle abbandonare la montagna allo scopo di ripristinarne con i suoi uomini il completo dominio e vi trascorse l'intero rigido inverno, assoggettandosi con eccezionale tenacia a privazioni e a sofferenze che hanno dell'inverosimile. Attaccato nuovamente da forze soverchianti si batté da eroe infliggendo al nemico gravissime perdite finché colpito mortalmente in fronte, cadde fulminato, tramandando la sua memoria alla leggenda. Pian Cavallo Friuli, 12 aprile 1945.

MEDAGLIA D'ARGENTO

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