I ritrovamenti sono stati documentati nei registri comunali.

Vittoria ANTONEL fu Antonio e Rosa Fadelli, nata a Rivarotta di Pasiano il 30 marzo 1927, nubile, salma riesumata il 30 aprile 1945 e identificata dai familiari.

Pietro PASIN di Paolo e Maria Spagnol, nato a Pordenone, di anni 18, morto in data imprecisata del mese di aprile 1945, colpito da arma da fuoco. Cadavere riesumato in territorio campestre di Brugnera, riconosciuto dai parenti.

Salvatore TUPPO di Ennio, residente a Pordenone, colpito da arma da fuoco alla testa, salma riesumata il 13 maggio 1945, morte risalente a circa 20 giorni prima.

Cesare UGANINI, da Tiezzo, nato il 6 febbraio 1917, salma recuperata dai parenti
Giuseppe STAZZA, da Cormons, colpito da arma da fuoco alla testa, salma riesumata il 13 maggio 1945.

Ferdinando BUTTIGNOL,da Pordenone, Borgomeduna,  milite della R.S.I.

Cassa numero 3: sconosciuto, colpito da arma da fuoco alla testa, riesumato il 13 maggio 1945 e morto presumibilmente 20 giorni prima.

SCONOSCIUTO, cassa numero 1, colpito da arma da fuoco alla testa, riesumato il 13 maggio 1945.

SCONOSCIUTO, cassa numero 9: colpito da arma da fuoco alla testa, salma riesumata il 13 maggio 1945.

Cadavere di sesso maschile, riesumato il 5 gennaio 1946, non identificabile, ma riscontrato con diverse ferite di arma da fuoco e morto presumibilmente l'anno precedente.

Cadavere non identificato, riesumato il 5 gennaio 1946 in avanzato stato di consumazione, presunto di sesso maschile (dai vestiti), riscontrate parecchie ferite da arma da fuoco.




Aneddoti ricordati da Meneti (Domenico) Verardo:

Un carro armato impantanato
         
         A fine inverno 1944 un carro armato tedesco a causa del disgelo si era impantanato alla "Crosera" di Tamai. A nulla valsero i tentativi sia dei militi, sia della gente del luogo, per avviare il motore e disincagliare il mezzo blindato.
Fra i tedeschi serpeggiava un visibile nervosismo, mentre cresceva la paura della gente che, avvicinandosi il tramonto, cercava rifugio in casa temendo lo scontro con bande partigiane e le conseguenti cruente rappresaglie da parte tedesca. In extremis qualcuno pensò di chiamare in aiuto Piero Buriola, uomo modesto ma dotato di buoni muscoli, che viveva in un casolare poco distante. Questi, arrivato a piedi sul posto, vista la situazione e consapevole del pericolo di un ennesimo tentativo a vuoto, impugnò a due mani la manovella di avviamento e, concentrandosi un attimo nell'assoluto silenzio di tutti, impresse due violenti giri all'attrezzo che subito provocarono lo scoppiettio del motore.
         Ci fu un gran sospiro di sollievo per tutti gli astanti e il carro armato riprese la strada per Sacile..




Tamai: Monumento ai Caduti.
I Cosacchi a Tamai

         Nell'immediato pomeriggio di una domenica di marzo 1945, una breve colonna di carri d'insolita struttura, chiamati "brische", trainati da cavalli e bene scortati da una pattuglia di arcigni e baffuti soldati, giungendo da Palse, transitò per Tamai e si diresse a buona andatura in località Palazzo Rosso.
         Subito radunarono i coloni di quell'agenzia agricola e, sotto un'evidente minaccia delle armi, ordinarono di caricare tutto il fieno che i carri potevano contenere.
         Completato il bottino, ripresero in fretta la via del ritorno. La gente assisteva ammutolita al loro passaggio. Solo il giorno dopo si sparse in paese la voce che confermava l'arrivo in zona di Cosacchi provenienti dalla Val d'Arzino per requisire foraggio per i loro cavalli.

VICENDE BELLICHE RACCONTATE A MENETI  VERARDO DA TESTIMONI TUTTORA VIVENTI.


Brugnera: sagra paesana del 1944.
         
         Nonostante il periodo bellico si svolse domenica 30 luglio in forma assai modesta anche la sagra di San Giacomo. Data l'afosa giornata estiva, anche due militi di leva, appartenenti alla R.S.I. calarono a piedi da Sacile fino a Brugnera. Erano disarmati.
         Dopo un breve giro tra le poche bancherelle, entrarono nella bottega di Giovanni Vendrame, all'imbocco di via del Mas, per acquistare un'anguria o un melone. Qualcuno, notati i militi, avvertì un gruppetto di partigiani del posto che subito circondarono il negozio. I due militi tentarono la fuga dal retrobottega, ma furono subito presi e giustiziati sul posto.
         A questo fatto seguì subito la rappresaglia tedesca mediante un rastrellamento in cui catturarono diversi civili per deportarli nei campi di concentramento.

         
         Anche nella zona di Brugnera, come nel resto della regione, agivano bande partigiane che si opponevano alle forze nazifasciste. I Tedeschi trovarono così occasione per rastrellamenti al fine di catturare questi loro nemici. Ciò avvenne improvvisamente sabato 2 dicembre 1944 con conseguente imprigionamento dei parroci di Maron e di Tamai e di diversi giovani del posto.
         Fu subito liberato Gigino Verardo, da Maron, il quale riuscì a dimostrare che doveva sposarsi il giorno successivo.
         Anche il parroco di Tamai, don Giuseppe Pradella, fu liberato dopo pochi giorni. Tutti gli altri invece, dopo breve permanenza nelle carceri di Pordenone e di Udine, furono deportati in Germania, ove, quasi tutti morirono di fame e di stenti.
Al momento del trasferimento dalla prigione al convoglio ferroviario (carri bestiame), le guardie carce

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