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Eugenio FRATE nato a Rionero Sannitico (Isernia) il 25 marzo 1915. Fante mitragliere, 488 Reggimento Fanteria. Porta arma tiratore, sempre volontario in ogni azione rischiosa, sin dall'inizio di un cruento combattimento, riportata grave ferita alla spalla, si rifiutava di farsi medicare per non interrompere il fuoco centrato e micidiale della sua arma. Dopo più ore di aspra lotta, nuovamente ferito, circondato da rilevanti forze, rimasto solo, continuava a battersi eroicamente rifiutando ad arrendersi fino a quando, colpito per la terza volta da numerose bombe a mano, si abbatteva sull'arma che non aveva voluto abbandonare. Già in precedenti azioni aveva messo in luce le più alte virtù guerriere, distinguendosi sempre per ardimento e sprezzo del pericolo. -Kokli-Moni Susinu Kipitisti (Fronte greco), 14 novembre 1940.
Ne11958, nei locali del Distretto Militare di Campobasso, in occasione della ricostituzione del 48° Fanteria, la figlia del caduto veniva simbolicamente adottata quale "Figlia del Reggimento".


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Guerino IEZZA nato a s. Polo Matese (Campobasso) il 4 febbraio 1913. Sottotenente di complemento fanteria 232° Reg Fant.C'omandante di plotone avanzato, sotto intenso fuoco di artiglieria e di mitragliatrici nemiche trascinava i suoi uomini all'attacco di forti avversarie con audacia e slancio insuperabili. Oltrepassati alcuni ordini di reticolati e trovatosi di fronte ad una postazione multipla blindata, dalla quale il nemico ostacolava l'avanzata del suo reparto con raffiche micidiali, scagliava contro la postazione bombe a mano e scaricava la pistola, finche in un meraviglioso gesto di ardimento, afferrato un fucile mitragliatore, con un balzo lo infilava  in una delle feritoie nemiche, tentando di sorprendere ed eliminare l'avversario. Fulminato da una scarica di altra mitragliatrice fiancheggiante cadeva esanime al suolo, aprendo con il sacrificio della sua esistenza la via al reparto avanzante. Esempio senza pari di coraggio, di valore e di eroismo. ColleMoncenisio, 22- 24 giugno 1940. 



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Guido MANZO nato a Puronia (Campobasso) il 12 giugno 1915. Sergente, 51° Reggimento Fanteria. Già decorato al valore, dava nuova e più luminosa prova di alte virtù militari combattendo da solo contro numerosi assalitori. Riusciva ad abbatterne due con le bombe a mano e affrontandone un terzo, veniva ferito. Noncurante del male, al sopraggiungere di altri avversari continuava a combattere sino a quando colpito una seconda volta cadeva da prode sul posto. -Brlenic Cresanic (Croazia), 30 gennaio 1943. Altre decorazioni: Medaglia di Bronzo (Malo Brdo, Montenegro, agosto 1941).






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Mario MILANO
nato a Termoli (Campobasso) il 17 luglio 1907. Capitano di corvetta in servizio permanente effettivo Marina Militare. Comandante di cacciatorpediniere, di scorta a convoglio, fatto segno a violento attacco di preponderanti forze navali nemiche e irrimediabilmente colpito fin dall'inizio della battaglia, affrontava con saldo cuore e decisa volontà il combattimento e, benche rimasto ferito in modo grave dalle prime salve, che smantellavano le sistemazioni della plancia, proseguiva audacemente la lotta, rinnovando nei suoi uomini, con la parola animatrice e il suggestivo esempio, indomito coraggio e ardore combattivo. Mentre l'unità sempre più colpita dalla furiosa e soverchiante azione di fuoco nemica lentamente s 'inabissava, egli restava intrepido e sereno e, vincendo con stoicismo il dolore delle ferite, si preoccupava di salvare il suo equipaggio. Restava sulla sua nave, fino all'ultimo istante. Stremato nel fisico, piegato dalle ferite, ma più forte che mai nello spirito corroborato dell'avversa fortuna e dal sacrificio, scompariva in mare lasciando un retaggio luminoso di ardimento e di fede. Esempio di nobili virtù militari e guer- riere, di assoluta dedizione al dovere eroicamente compiuto e alla Patria. - Mediterraneo Centrale, 9 novembre 1941.

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Alfredo NOTTE nato a Macchiagodena (Isernia) l'81uglio 1918. Lanciere, Reggimento "Lancieri di Milano", VI Gruppo Squadroni. In due giornate di aspri combattimenti, primo tra i lancieri appiedati, si lanciava più volte all'assalto contro munite posizioni. Colpito a morte, continuava ad incitare i compagni a proseguire nella lotta ad oltranza. Prima di spirare, con uno sforzo sovrumano, riusciva a vergare il suo testamento spiritule, scrivendo col suo sangue su di una cartolina del reggimento: "Caduto per la Patria". Riaffermava col suo gesto l'eroismo e la dedizione del soldato italiano alla Patria. -Ostreni Vogel (Fronte greco), 10 -11 aprile 1941.






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Gabriele PEPE nato a Civitacampomarano (Campobasso) il9 novembre 1896. Tenente Colonnello in servizio permanente effettivo Fanteria, CXC Battaglione Coloniale. Già distintosi in ogni circostanza per indomito coraggio personale, trovan- dosi da poche settimane in licenza in Patria, dopo ininterrotti cinque anni di colonia, chiedeva alla scoppio dell'attuale guerra ed otteneva di ritornare in aereo nèll'lmpero, per riprendere il suo posto di combattimento. Con l'esempio e con le sue superbe qualità animatrici, imprimeva, in breve tempo, ad un batta- glione di nuovaformazione, il suo stesso ardire e la sua stessa passione. In aspro combattimento, attaccato da forze superiori, conduceva, dopo cinque ore di lotta, ancora una volta i suoi uomini al contrattacco ed in tale eroica azione veniva colpito al volto. Con i gesti e con la voce gorgogliante per il sangue irrompente, riusciva ancora una volta a spronare i suoi dipendenti ed a rompere il cerchio che li rinserrava. Dissanguato dalla ferita e non potendo parlare, scriveva le seguenti ultime parole di incitamento e d'italicafede: "forza mio 190° vendicate- mi, vinceremo intrepidi figli d'ltalia, mio grande amore...". Concludeva così da eroe la sua nobile vita da soldato dedicata sempre al dovere, rendendo ancor più sacra col suo sangue la terra dell'Impero. -Ghemira (A.O.I.), 9 maggio 1941. Altre decorazioni: Medaglia d' Argento (Montello, giugno 1918); Medaglia d' Argento (Boccan -Scioa, ottobre 1936); Medaglia d' Argento (Torrente Ghicciò, dicembre 1936); Croce di guerra al Valor Militare (Zona Manne, febbraio 1936); maggiore per meriti di guerra (Mai Ceu, 31 maggio 1936).

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