RESISTENZA 1943-1945 DECORATI DI MED ORO

ALASONATTI Osvaldo Par TO 1944 TO 36
Sottotenente di cpl. - A.A.r.s. - Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Valoroso combattente della lotta di liberazione, già distintosi per capacità di animatore, decisione di comandante e per leggendario coraggio, cadeva in mani nemiche durante un'azione di rastrellamento. Condannato a venire fucilato nella schiena, chiedeva al comandante tedesco di affrontare la morte da leale soldato. Al rifiuto oppostogli si gettava a testa alta contro il plotone di esecuzione e, colpito alla fronte, cadeva da forte nel nome d'Italia e della Libertà.Torino, 12 ottobre 1944.

BALBIS Franco Par TO 1944 TO 36
Capitano in s.p.e. di Artiglieria Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Magnifica figura di soldato e di partigiano, subito dopo l'armistizio assumeva la consulenza tecnica del primo Comitato militare piemontese e la direzione di attività di combattimento, prodigandosi con completa dedizione, con illuminata perizia e con superbo sprezzo del pericolo. Catturato, sottoposto a giudizio e condannato a morte, manteneva durante gli strazianti interrogatori e durante tutto il processo il contegno dei forti, ed affrontava con fierezza il plotone di esecuzione cadendo al grido di « Viva l'Italia! ». Fulgida figura di patriota assunto, con l'offerta della propria vita, al cielo degli eroi d'Italia. Torino, 5 aprile 1944.

CONTINI Innocenzo Par TO 1944 TO 37
Sottotenente in s.p.e. - Artiglieria - Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Giovanissimo, animato da fede incrollabile, accorse tra i primi al richiamo santo della Patria, cui prodigava con ardore inesauribile ogni energia. In lunghi giorni di lotta acerrima contro il nemico tedesco, soverchiante per numero e mezzi, dava prove esemplari di coraggio, finché stremato di forze, ma intatto nello spirito indomito; veniva catturato con l'arma in pugno. Rinchiuso in una orribile cella sotterranea, torturato ferocemente, privato di cibo e di acqua, ma sorretto da gigantesco amore per l'Italia taceva resistendo ad ogni sevizia. Nel momento estremo, il corpo piagato ed infranto, trovava ancora la forza per gridare agli invasori la sua fede negli eterni destini d'Italia. Fulgido esempio di eroismo e di fede alle generazioni future.Cairo Montenotte, 16 aprile 1944.

CORDERO DI PAMPARATO Felice Par TO 1944 TO 38
Tenente in s.p.e. - Artiglieria - Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Ufficiale in servizio permanente effettivo, subito dopo l'armistizio entrava nelle file partigiane guadagnandosi, con ripetuti atti di valore, la stima e la fiducia dei compagni di lotta e la nomina a comandante di Brigata. Ricercato e combattuto dai nazifascisti, che temevano l'aggressività combattiva del suo reparto, cadeva dopo giorni di lotta nelle mani del nemico assai superiore per numero e mezzi. All'offerta di passare nelle file fasciste rispondeva sdegnosamente: « A nobile, si confanno soltanto cose nobili ». Affermava di avere combattuto perché fedele soldato del Re e di preferire la morte piuttosto che rinnegare i suoi partigiani. Condannato a morte, affrontava fieramente il capestro, raggiungendo la schiera dei martiri della Patria. Giaveno, 17 agosto 1944.

DI NANNI Dante Par TO 1944 TO 38
Aviere A.A. Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Combattente di una Brigata Garibaldina, già distintosi in parecchi attacchi contro i fascisti ed i tedeschi, passava volontario ai gruppi di azione patriottica (G.A.P.) operanti a Torino e partecipava ad una pericolosa azione contro una radio emittente fascista. Nel combattimento che seguì all'azione vittoriosa, benché ripetutamente ferito riuscì a sfuggire al nemico. Circondata la casa nella quale aveva trovato rifugio, all'intimazione di resa rispondeva con supremo disprezzo aprendo il fuoco ed impegnando battaglia. Per diverse ore sostenne da solo la lotta contro soverchianti forze nemiche uccidendo e ferendo numerosi militi fascisti e tedeschi. Esaurite le munizioni, per non cadere vivo nelle mani del nemico, si affacciava alla finestra e, salutato il popolo che fremente si era raccolto intorno al luogo del combattimento, al grido di « Viva l'Italia » si lanciava nel vuoto suggellando la sua indomabile vita col supremo sacrificio. Torino, 19 maggio 1944.

DUCA Giovanni Par TO 1944 TO 38
Colonnello in s.p.e. della Fanteria Stato Maggiore Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante dell'Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria organizzava con due battaglioni ed uno squadrone allievi le prime resistenze contro l'invasione tedesca nella zona Pavullo - Lama Mocogno e raggruppava intorno alle sue forze i primi partigiani iniziando con essi l'accanita lotta tra le giogaie dell'Appennino Emiliano. Dopo avere messo in salvo la gloriosa bandiera dell'Accademia, si portava, per ordine ricevuto dal Comando Supremo, nell'Italia settentrionale assolvendo con grande capacità e sprezzo del pericolo compiti organizzativi. Catturato dalle SS. unitamente al giovane figlio che gli era compagno in una pericolosa missione, manteneva il più fiero silenzio nonostante il bruciante dolore per le torture inflittegli e la disperata angoscia per l'avvenuto arresto della moglie e della figlia. Con il corpo fiaccato per il martirio, ma con l'animo sorretto dal senso dell'onore che fu luce della sua vita, dopo cinque mesi di agonia in una buia e stretta cella, che era tomba dei vivi, veniva barbaramente soppresso nella stanza delle torture riunendosi, nel cielo degli Eroi, all'amato figlio, contemporaneamente deceduto al campo di Mathausen ove era stato deportato. Fulgida figura di soldato tutta dedicata al dovere e alla Patria e che ha preferito la morte al disonore. Verona, 28 agosto 1944.

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