""Albo d'Oro"" Italia

COLLE OSSARIO DI
BEZZECCA

SAC. MIL. CASTEL DANTE
ROVERETO

E' stato costruito ne11936, su progetto dell'arch. Fernando Biscaccianti, sul Colle di Castel Dante, dove prima si trovava un vecchio cimitero di guerra. La località è così denominata dalle rovine del Castello di Lizzana dei Castelbarco, che secondo la leggenda avrebbe ospitato il Poeta intorno al 1303. Il complesso monumentale consta di una grandiosa costruzione cilindrica, con cupola circolare posta sopra un basamento di due gradoni concentrici a pianta circolare ove sono ricavati tre gironi con i loculi dei Caduti. Nel piano superiore, circolare, è situato l'altare in marmo ed alle pareti una « Via Crucis » in bronzo (opera di G. Castiglioni). In alto, sui due lati, spiccano le arche dei martiri Damiano Chiesa (tenente d'artiglieria, nato a Rovereto nel 1894 e fucilato a Trento dagli austriaci il 19 maggio 1916) e Fabio Filzi (s. tenente del battaglione alpini a Vicenza , nato a Pisino d'Istria nel 1884 e impiccato nella fossa del Castello di Trento il 12 luglio 1916 assieme al martire trentino Cesare Battisti); ai piedi delle arche i caratteristici monumenti donati dalle rispettive Associazioni degli Artiglieri e degli Alpini. Due scale interne collegano il piano superiore al piano inferiore ed al piano terreno al centro del quale è posto il busto al Maresciallo d'Italia Pecori Giraldi che comandò la 1a Armata dal 9 maggio 1916 sino alla conclusione vittoriosa della guerra. Tra i loculi del girone esterno del piano terreno, è stata collocata una lapide alla memoria delle Medaglie d'Oro della Legione Trentina; davanti vi arde una lampada perenne collocata su tripode in bronzo. Ai lati, altre due lapidi ricordano i roveretani Caduti nella guerra 1915-18. Si accede al portale d'ingresso ed al piano superiore da una grandiosa scalinata che dallo spiazzo terminale della strada asfaltata sale sul colle del Sacrario.
Nel Sacrario sono stati raccolti i Resti di n. 11.455 Caduti italiani, di cui n. 5.989 ignoti, provenienti da oltre 200 cimiteri di guerra del Trentino e del Veronese. Inoltre, in un girone del piano intermedio del Sacrario, sono stati raccolti i resti di n. 151 Caduti della Legione Cecoslovacca che combatte a fianco delle nostre truppe e di n. 150 Caduti austro-ungarici.
Nel ripiano inferiore del Sacrario, sono stati riuniti i resti di n. 8.523 (di cui n. 3.041 ignoti) Caduti austro-ungarici provenienti dai cimiteri dismessi di Pergine, Codroipo, Passo Resia, Terragnolo, Latisana, S. Vito al Tagliamento, Follina e Moggio Udinese. Quindi, complessivamente nel Sacrario sono raccolti i Resti di 20.279 Caduti della guerra 1915-1918. Le spoglie dei due martiri roveretani Damiano Chiesa e Fabio Filzi, esumate dalle sepolture provvisorie del Castello di Trento (Fossa dei Martiri), sono state collocate nelle due apposite arche del ripiano superiore.

Realizzato nella chiesa seicentesca di S. Stefano sul colle omonimo che a Nord Est di Bezzecca domina la Val di Ledro. La chiesa è stata riordinata come Sacrario militare nel 1938 dall'architetto Giovanni Greppi. Nell'interno della chiesa sono stati raccolti i Resti di n. 61 garibaldini (di cui 60 non individuati) che parteciparono ai combattimenti conclusivi della campagna d'indipendenza del 1866 con la colonna guidata da Garibaldi e fermata in quella località dopo aver battuto le forze austro-ungariche che dovevano sbarrare l'accesso a Trento per la Val di Ledro. Inoltre vi sono stati raccolti n. 37 Caduti della guerra 1915- 18 provenienti dai vicini cimiteri di guerra, i cui nomi sono ricordati in una grande lapide. Il Sacrario è completato da una artistica Via Crucis e da un monumento al « Fante Caduto» modellati dallo scultore Giannino Castiglioni. Sul colle, contraddistinto dalla colonna romana con la scritta « Obbedisco» , vi sono monumenti e lapidi che ricordano i combattimenti del 1866 e della guerra 1915-18 ed in particolare sono ricordati i Caduti di Bezzecca combattenti tra le file austro-ungariche o tra le opposte schiere della Legione Trentina come la M.O. S. Ten. de1114° fant. Guella Federico, ricordato con un apposito piccolo monumento. Tutto intorno si osservano i segni della tenace resistenza austro-ungarica, attraverso le numerose gallerie, postazioni e camminamenti ricavati nell'interno del colle durante i 4 anni della guerra 1915-18 ove i due avversari si fronteggiarono dai due opposti versanti della Val di Ledro.

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