RESISTENZA 1943-1945

MONTINI Foscolo Par AR badia t edalda1944 CC AR 40
Carabiniere Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Valorosissimo partigiano, dopo avere compiuto gesta di leggendaria audacia cadeva nelle mani del nemico mentre con due compagni, che per il suo valore lo riconoscevano capo, si accingeva ad eseguire un rischioso colpo di mano per procurare armi alla sua formazione. Respingeva sdegnosamente ogni allettamento e sopportava con fierezza le più crudeli sevizie pur di non tradire la Causa e, dopo aver lanciato sul viso dei suoi aguzzini il massimo insulto, affrontava il plotone di esecuzione rifiutando di inginocchiarsi per ricevere nel petto il piombo che troncò la sua eroica giovinezza. Fulgido esempio delle più belle tradizioni dell'Arma dei carabinieri. Sarsina (Forlì), 13 luglio 1944.

CARDINALI Terzilio Par AR terranuova 1944 AR 37
Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Animato da vivo attaccamento al dovere, sorretto da costante entusiasmo e dotato di eccezionali capacità organizzative, costituiva in terra straniera un battaglione partigiani che guidava per nove mesi in rischiosa e sanguinosa guerriglia, dimostrando superbe doti di combattente. Nel corso di operazioni tendenti a rompere l'accerchiamento di una divisione partigiana da parte di preponderanti forze avversarie, attaccava alla testa dei propri reparti una munitissima posizione su quota molto contesa per la sua importanza. Costretto a ripiegare per le gravi perdite subite, conscio che dalla conquista dell'obiettivo assegnatogli dipendeva il successo dell'azione e la salvezza dell'intera divisione, radunava i superstiti del cruento scontro e li trascinava con l'esempio a vincere, in lotta ravvicinata, l'accanita resistenza dell'avversario. Mentre già arrideva la vittoria, cadeva colpito a morte e, gridando «Viva l'Italia », suggellava la conquista Iella posizione col sacrificio della propria vita. Fulgido esempio di eroismo e di amor patrio. - Fronte della Resistenza in Albania, l0 ottobre 1943 - 8 luglio 1944.

ROSSI Modesta in Polletti Part AR bucine 1944 AR 41
Civile ( , Partigiano combattente )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Seguiva il marito nelle impervie montagne dell'Appennino Tosco-emiliano e con lui divideva i rischi, i pericoli e i disagi della vita partigiana, animata e sorretta dalla fede e dall'amore per la Patria. Incaricata di umili mansioni assistenziali, chiedeva ed otteneva di prendere parte attiva alla lotta rifulgendo con le armi in pugno per coraggio e sprezzo del pericolo. Arrestata dai tedeschi resisteva eroicamente a torture e lusinghe e, senza proferire parola che potesse essere rivelazione, affrontava il plotone di esecuzione che spietatamente stroncò, insieme alla sua, l'esistenza di un figlioletto di appena un anno che, quale giovane virgulto, era avvinto al seno materno. Zona di Solaia (Arezzo), 11 settembre 1943 -29 giugno 1944.

TASSI Vittorio Part AR radicofani 1944 CC AR 41 E SIENA
TANI Sante Part AR rigutino frazione 1944 AR 41
Sottotenente di cpl. Artiglieria partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Subito dopo l'armistizio dava vita ai movimento di resistenza nella città e nella provincia di Arezzo. Organizzatore ed animatore impareggiabile, presiedeva il Comitato di liberazione cittadino e comandava formazioni partigiane nella campagna dando, in difficili circostanze, belle prove di decisione e di coraggio. Caduto in mani nemiche veniva brutalmente seviziato, gettato in carcere senza soccorso alcuno e, per diciassette giorni, barbaramente e ripetutamente interrogato. Mantenendo contegno fiero ed esemplare nulla rivelava anche quando gli veniva offerta libertà a prezzo di delazione. Trucidato nella sua cella, sacrificava la vita agli ideali di Patria e di Libertà. Arezzo, 15 giugno 1944.

NENCETTI Licio Par AR lucignano 20- 10- 1990 AR 50

ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Giovane diciottenne animato dai più elevati sentimenti patriottici, fin dall'inizio partecipava attivamente al movimento di liberazione, organizzando una agguerrita formazione armata, alla testa della quale, con indomito coraggio e notevole perizia, svolgeva numerose e difficili operazioni di guerra contro il nemico, nel corso delle quali viene anche ferito. Catturato in una imboscata e sottoposto a snervante interrogatorio e ad atroci torture, nulla di utile rivela ai suoi aguzzini che lo condannano a morte. Il suo contegno davanti al plotone di esecuzione è talmente fiero e sublime che i componenti di questo, all'ordine di: fuoco! non hanno il coraggio di sparare contro di lui. Soltanto il comandante sparandogli in bocca con la pistola, riuscirà a far tacere la sua voce fino all'ultimo inneggiante alla libertà della Patria. Val di Chiana - Casentino - Arezzo - settembre 1943 - 26 maggio 1944

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