CHIARLE Felice Prima VR peschiera 3- 12- 1916 13
Maggiore XVII Gruppo di artiglieri da montagna
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di un gruppo di artiglieria da montagna in sussidio alle fanterie, e mancando di capitano una delle sue batterie più esposte, ne assumeva personalmente il comando, che tenne per quattro giorni sotto l'intenso bombardamento nemico e fino a quando gli vennero distrutti tutti i pezzi. Ferito nei primi due giorni alla spalla ed alla testa, si rifiutava di lasciare i suoi uomini e la posizione e concorreva, poi con i superstiti all'assalto alla baionetta con le fanterie, cadendo eroicamente sul campo. Trambilleno, 15 - 18 maggio 1916

DONATO Francesco Prima VR saluggia 3- 1- 1918 15
Sergente ( Fanteria , Comandante del plotone di punta della prima colonna )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Meraviglioso ufficiale, già decorato di due medaglie al valore, fu l'anima e lo spirito animatore del suo reparto che, primo, segnò agli altri la via nella dura, violenta e gloriosa impresa del Vodice. Primo al passaggio dell'Isonzo, primo a superare lo sbarramento di Zagora, primo sulla cima dei fortini nemici presso Zagomila, cadeva fulminato sulla linea del fuoco mentre incitava i suoi prodi gridando: "Avanti ragazzi, per la Patria nostra ! ". Vodice, 14 maggio 1917.

GUERRE D'AFRICA
TESELLI Stelio AOI VR 1939 27
Sottotenente di cpl. ( Fanteria , Compagnia arditi, battaglione «Laredo »
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di plotone arditi si distingueva per coraggio e sprezzo del pericolo. Ricevuto ordine di procedere con il plotone all'occupazione di importante posizione, con baldanzoso impeto e travolgente entusiasmo raggiungeva l'obiettivo snidando con lancio di bombe a mano i nuclei nemici che opponevano accanita resistenza. Si lanciava quindi all'inseguimento delle preponderanti forze sbaragliate occupando altra posizione sulla quale, incurante del violento fuoco di reazione nemica, si sistemava a difesa incitando i suoi uomini con l'esempio e la parola. Durante un contrattacco faceva baluardo con pochi arditi alle soverchianti forze nemiche, resistendo fino all'arrivo dei rincalzi. Ferito gravemente, rimaneva sul posto, sempre incitando i suoi dipendenti sino a quando per l'emorragia subita, perdeva la conoscenza. Trasportato all'ospedale, dopo aver rivolto il pensiero al Duce, dichiarandosi fiero di immolare la sua giovinezza per il trionfo della causa fascista, si spegneva serenamente cantando sommessamente gli inni della Patria. Quota 821 di Coscuma, 17 gennaio 1939.

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