I DECORATI DI MED. D'ORO DELLA PROVINCIA DI VERONA
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RISORGIMENTALI
NEGRI Pier Eleonoro Gaeta ?  VR locara 1- 6- 1861 9 VR
Maggiore Bersaglieri IV Corpo d'armata, 7° battaglione
motivo del conferimento
Per il brillantissimo valore da lui spiegato nella ricognizione del Garigliano del 29 ottobre 1860.

GUERRA 1915-1918 MEDAGLIA D'ORO

CAMOZZINI Giovanni Carlo Prima VR 1- 10- 1916 13
Maggiore 9° reggimento fanteria brigata "Regina"
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Costante e fulgido esempio di coraggio a tutta prova, calmo e sereno sempre, anche nei momenti più critici, gagliarda tempra di soldato e distinto ufficiale superiore, seppe sempre infondere nei suoi dipendenti, la calma, la fiducia, l'ardire, segnalandosi in tutte le occasioni per il suo grande valore. Nella speciale circostanza in cui una granata nemica di grosso calibro colpiva in pieno la bandiera del reggimento e quattro militari che le erano da presso, con calma mirabile e sempre sotto l'intenso fuoco nemico, date pronte disposizioni per ricuperarne i gloriosi avanzi, muoveva a rincalzo di altri reparti del reggimento, impegnati nell'azione, e, nonostante la critica situazione, teneva testa al nemico. Pochi giorni dopo, mentre col consueto ardire, trascinava il suo battaglione all'attacco delle posizioni avversarie, cadeva eroicamente sul campo. San Michele del Carso, 24 e 28 ottobre 1915.

EDERLE Carlo Prima VR 20- 1- 1918 15
Maggiore ( Fanteria , Capo degli osservatori d'artiglieria della 3a Armata )
motivo del conferimento
Capo degli osservatori d'artiglieria della 3a Armata, era solito superare ogni limite di sacrificio e di ardimento, sia nell'assolvere i suoi particolari compiti, sia nel partecipare di propria iniziativa alle azioni di fanteria, fante fra i fanti, compagno incomparabile tra inferiori ed uguali, animatore di uomini e di masse. Tre volte ferito, tre volte decorato di medaglia d'argento al valor militare, encomiato solennemente una volta, per altre ricompense proposto, per merito di guerra assurto in giovanissima età al grado di maggiore, era vivacissimo, forte, generoso. La morte, sfidata e sprezzata in trenta mesi di fulgide prove, nel giorno di Santa Barbara, durante un'azione, spezzava la sua giovinezza, simbolo di leggendario eroismo. Carso, ottobre 1915; Piave, 4 dicembre 1917

FARINATI DEGLI UBERTI TOLOSETTO Paolo Prima VR 20- 10- 1919 17
Capitano di corvetta Comandante della "Balilla"
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante del sommergibile "Balilla" in lungo e strenuo combattimento notturno contro siluranti nemiche che l'avevano risolutamente attaccato sebbene la sua nave fosse quasi subito in decise condizioni di inferiorità per i colpi ricevuti e per gravi avarie agli organi di governo, si accaniva eroicamente nell' impari lotta, cercando con i pochi mezzi di offesa rimastigli di infliggere i maggiori danni al nemico e, dopo 40 minuti di combattimento disperato, affondava col sommergibile crivellato di colpi di artiglieria e squarciato da un siluro, destando nello stesso nemico senso profondo di ammirazione per le sue splendide virtù militari. Fulgido esempio di mirabile valore, di alto sentimento del dovere e di magnifico spirito di sacrificio. Alto Adratico, 14 - 15 luglio 1916.

MARINETTI Giulio Prima VR 23- 3- 1919 16
Generale di C. d' A. ( Artiglieria , Comandante 2a armata mobilitata )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di un gruppo di batterie situate in una posizione àvanzata, attese con sicuro animo l'annunciato sferrarsi dell'attacco nemico. Rimaste isolate le batterie e avuto l'ordine di resistere fino all'estremo, con la presenza e con l'esempio incoraggiò l'ultima difesa, perchè potessero essere tratte in salvo le batterie pesanti. Essendo state accerchiate alcune delle sue batterie, ordinò il fuoco di repressione sulle colonne avversarie, che ne trascinavano prigionieri i pochi serventi rimasti. Quindi, viste perdute le rimanenti batterie, raccolse i pochi superstiti nella casa del comando di gruppo e quivi si difese accanitamente col fucile e con bombe a mano finchè, colpito al petto da una bomba lanciatagli da un avversario e gravemente ferito, si rovesciava all'indietro col suo consueto sorriso sulle labbra gridando: "Viva l'Italia!". Musile, 15 giugno 1918.

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