GUERRA 1940-1943 MEDAGLIA D'ORO

MARCOLINI Evelino
Seconda  VR 31- 5- 1946 44 VR
Sottocapo Palombaro M.M.
motivo del conferimento
Volontario nei mezzi d'assalto della R. Marina, in perfetta comunione di spirito e di intenti con il proprio ufficiale, otteneva di partecipare ad ardita operazione di forzamento di porto nazionale della zona occupata, benché a conoscenza che il materiale da impiegare fosse ormai poco efficiente e conscio di affrontare anche in caso di cattura l'estremo sacrificio. Con abilità somma, sorretta da mirabile freddezza, indomita decisione e temerario coraggio, superava le ostruzioni attentamente vigilate, attaccava con successo l'obiettivo e riusciva poi a rientrare incolume sull'unità che lo aveva trasportato nelle acque foranee del porto. Con questa azione, che sollevava l'ammirazione dei compagni d'arme della R. Marina e delle Nazioni Unite e risparmiava ulteriori gravi offese ad uno dei maggiori centri marittimi nazionali già tanto provato, recava, in un momento particolarmente difficile, nuova gloria alla Marina ed alla Patria. Esempio mirabile di elette virtù di soldato. Acque di Genova, notte sul 19 aprile 1945.

BRUSCO Bruno Seconda VR 1941 31 VR
Sottotenente di cpl. ( Alpini , Battaglione «Uork Amba » )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di plotone fucilieri alpini, con l'esempio, perizia e coraggio concorreva all'occupazione dell'importantissima e munita posizione montana che teneva poi saldamente nonostante i ripetuti contrattacchi nemici. Pronunciatosi un forte attacco nemico, alla testa del proprio plotone partecipava ad una eroica e dura lotta di oltre due giorni concorrendo col proprio esempio ed indomito coraggio a stroncare la baldanza nemica. Successivamente, benché febbricitante, prendeva parte a nuova azione, riuscendo anche in tale occasione a dare prova di vero coraggio portando di slancio i propri uomini oltre i reticolati nemici. Benché colpito ad un braccio, incurante di se stesso, sempre alla testa del suo plotone ed al grido di « Forza Alpini », li trascinava alla lotta corpo a corpo col nemico sino a che colpito a morte cadeva eroicamente gridando « Viva l'Italia ». Fulgido esempio di valor militare e di attaccamento al dovere. Cheren (A.OJ.), 11 febbraio -18 marzo 1941

FERRONI Gino Seconda VR 30- 6- 1978 49 VR
Tenente di cpl. del 6° reggimento alpini
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
In sette mesi di aspra campagna dava costante prova di valore e di sublime spirito di sacrificio. Durante il durissimo ripiegamento dal fronte del Don partecipava a successivi combattimenti per spezzare l'accerchiamento nemico, distinguendosi in ogni circostanza con fermezza, decisione e noncuranza del pericolo. Durante l'attacco ad un centro abitato saldamente tenuto da rilevanti forze avversarie, visto cadere il comandante di un plotone avanzato della sua compagnia, prendeva il suo posto. Nel prosieguo dell'azione con mossa audace e decisione strappava al nemico l'edificio della stazione ferroviaria e vi si sistemava a difesa. Contrattaccato, a corto di munizioni, contrassaltava furiosamente alla baionetta costringendo la soverchiante fanteria avversaria a ripiegare. Ferito in seguito ad un nuovo e più poderoso attacco, resisteva tenacemente riuscendo a conservare il possesso della posizione, perno della nostra difesa. Impossessatosi del fucile mitragliatore di un caduto, mentre con precise raffiche falciava il nemico, veniva nuovamente e gravemente colpito all'addome. Rifiutando ogni assistenza continuava l'epica resistenza consentendo il riordinamento dei superstiti della compagnia, fino a quando, ferito ancora una volta, immolava alla Patria la sua giovane vita. Nikolajewka (Russia), 26 gennaio 1943

PADOVANI Giovanni Seconda VR arcole 1941 33 VR
Tenente di cpl. ( Bersaglieri , 8° reggimento bersaglieri )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Comandante di una compagnia bersaglieri, nel corso di operazioni di assedio e di attacco contro una munita piazzaforte, dava luminose prove di audacia e di valore personale. Primo tra i primi, con impetuosa e travolgente azione, conquistava al nemico due ridotte, strenuamente difese. In un successivo contrattacco, sferrato di notte dall'avversario con inaudita violenza di fuoco e con preponderanti forze blindate e di fanteria, veniva ferito ad un gamba, mentre incitava i dipendenti alla resistenza su una posizione avanzata particolarmente colpita e minacciata. Con fierezza d'animo rifiutava ogni soccorso e dava la precedenza ad un collega anch'esso ferito. Conscio della grave situazione, delineatasi per effetto delle perdite subite dal suo reparto, con fiera decisione e sprezzo del pericolo si trascinava ove più ferveva la lotta, incitando i superstiti alla resistenza ad oltranza. Nel generoso tentativo di scagliare contro gli aggressori l'ultima sua bomba a mano, cadeva da prode ripetutamente colpito da arma bianca. Fulgido esempio di eroismo, di sublime virtù militare e di cosciente sacrificio. Bir Scerif, 16 aprile 1941 - Ras ci Medauar (A.S.), 1 -3 maggio 1941

CAPPA Franco Seconda VR bovolone 1941 31 VR
Tenente di cpl. ( A.A.r.n. , Pilota )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Primo pilota di apparecchio aerosilurante, già distintosi in altre azioni quale bombardiere, partecipava all'attacco di una potente formazione navale nemica. Con suprema audacia e decisione, penetrando nel violento sbarramento di fuoco navale e contraereo, attuava il proposito, già, alla partenza manifestato ai camerati, di avvicinarsi il più possibile all'obiettivo pur di non fallire il colpo. Mentre compiva con questo intento l'azione, un proiettile spezzava la sua ala eroica. Non vinto ancora, sganciava il siluro precipitando in mare accanto al colpito potente scafo nemico. Esempio di eroismo e di suprema dedizione alla Patria. Cielo del Mar di Sardegna, marzo -8 maggio 1941.

TODESCHINI Leo Seconda VR zevio 1940 30 VR
Sottotenente di cpl. ( Carristi , 4° reggimento fanteria carrista )
motivo del conferimento
Con la ferma determinazione di sacrificarsi con il suo plotone carri armati, per impedire al nemico l'avvolgimento e la distruzione di una nostra colonna celere, sosteneva durante tre ore l'urto di soverchianti forze corazzate avversarie, ne frenava lo slancio e ne disordinava la manovra, infliggendo all'assalitore durissime perdite. Anche dopo che quattro dei suoi mezzi, gravemente colpiti avevano dovuto abbandonare la lotta, restava con due soli carri sul terreno del combattimento' e fronteggiava almeno venti carri nemici con sì disperato coraggio, da riuscire ad intimidire l'avversario e farlo deviare verso altri settori del nostro dispositivo. Essendo stato colpito il carro del comandante della compagnia che, immobilizzato, serviva da facile bersaglio al tiro dei cannoni inglesi, dopo aver constatato il fallimento di alcuni tentativi di ricupero del carro stesso, divenuto gloriosa tomba di eroi, decideva di tentarne il rimorchio. Mentre scendeva dal suo carro per agganciare il cavo, una cannonata gli sfracellava la gamba destra. Vincendo con ferrea volontà l'atroce dolore, si dirigeva appoggiandosi su una sola gamba, verso il carro da agganciare, quandò una seconda cannonata colpiva in pieno il motore del suo carro immobilizzandolo ed impedendo a lui di condurre a termine la temeraria, generosa missione volontariamente assunta. Raccolto e tratto in salvo, al suo comandante di battaglione che gli rivolgeva parole di commosso plauso, rispondeva con romana fierezza: « Coraggio, signor maggiore, anche con una gamba di meno si può fare il carrista ». Alam Abu Hileiuat (Africa Settentrionale), 19 novembre 1940

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