RESISTENZA MEDAGLIA D'ORO

MAZZOLANI Renato 
Seconda  VR 31- 5- 1946  44 VR
Capitano - C.R.E.M. - Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Rimasto dopo l'armistizio in zona occupata dal nemico, obbedendo al richiamo della Patria e seguendo l'impulso del suo nobile animo, si poneva, fin dall'ottobre 1943, alla testa del movimento clandestino di resistenza di La Spezia, dedicandosi alla causa con energia e fermezza. Dopo oltre un anno di attività, arrestato e sottoposto a sevizie dai nemici della Patria, sopportava stoicamente il dolore finche' all'estremo delle forze, piuttosto di essere costretto a far rivelazioni sulle organizzazioni e sulla identità dei compagni, si toglieva la vita nella cella in cui era segregato. Esempio di elette virtù militari e di profondo amor patrio. La Spezia, ottobre 1943-24 febbraio 1945.

PAGLIERI Andrea
Par VR 1944 VR 40
Tenente in s.p.e. di Cavalleria Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Magnifico ufficiale, fedele alle leggi dell'onore, rifiutava sdegnosamente ogni collaborazione con gli oppressori della Patria e ancora convalescente accorreva volontariamente al suo reparto, opponendosi con le armi all'invasore. Catturato febbricitante dai nazifascisti arditamente evadeva dalla prigione ed organizzava bande partigiane distinguendosi tra i comandanti più audaci. Eletto comandante del Comando militare clandestino della città di Fossano, creava in esso un focolare di patriottica resistenza e restava al suo posto di responsabilità, che non volle abbandonare neppure al sopraggiungere di ingenti forze fasciste. Individuato, arrestato, martoriato con le più inu mane sevizie, rivendicava a sé come massimo titolo di merito e d'onore ogni responsabilità. Inutili riuscirono tutti i tentativi per salvarlo. Invano fu proposto uno scambio di prigionieri. Con la bocca squarciata dall'ira nemica per il suo orgoglioso comportamento, veniva trasportato al sacrificio e, a supremo ludibrio che fu per lui apogeo di gloria, fu fatto transitare per le vie della città e passare davanti alla sua casa al cospetto della madre implorante. Rincuorando i suoi due compagni di sacrificio, cadeva da Eroe sotto il piombo del plotone di esecuzione offrendo con le limpide parole: « Muoio di fronte alle mie montagne col cuore rivolto alla mia banda e all'Italia », la nobile vita per la liberazione della Patria. Fulgido esempio di altissimo amor patrio e di sovrumano spirito di sacrificio. Verona, 9 settembre 1943 - Fossa-no, 9 agosto 1944.

PRETO Danilo Par VR 1944 VR 40
Partigiano combattente
ALL MEMORIA
motivo del conferimento
Fra i primissimi aderenti al movimento partigiano veronese consacrò la sua vita alla Causa fino all'estremo sacrificio. Con un nucleo di audaci compagni compì l'ardito colpo di mano che porta alla liberazione di un noto prigioniero politico detenuto nelle carceri di Verona, ma visto che l'ardita impresa era per fallire per la reazione nemica, imbracciò la sua arma e, cosciente della fine cui andava incontro, aprì il fuoco contro i nazifascisti per attirare su di sé la loro rabbia e per dare modo ai suoi compagni di allontanarsi. Cadde mortalmente colpito, ma la sua audacia non fu vana ed il sacrificio della sua balda e giovane esistenza fu illuminato dalla luce del successo. Verona, 17 luglio 1944.

PEDERZOLI Ornello Par VR carpi 7- 11- 1969 VR 48
Partigiano combattente
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Giovanissimo eroico combattente, partecipava alla lotta di liberazione con pura fede mettendo in luce alte doti di altruismo e di sacrificio. Nel corso di un duro rastrellamento nemico, facilitato dalle delazioni di una spia, otteneva di poter ricercare e punire esemplarmente il traditore pur sapendo che costui trovavasi con un forte reparto avversario. Individuati gli avversari e la spia, apriva arditamente e di sorpresa il fuoco senza curarsi della enorme disparità di forze. Circondato e a sua volta fatto segno a violenta reazione nemica, seguitava imperterrito a sparare provocando sensibili perdite nelle file avversarie. Rimasto con una sola cartuccia, anziché tentare la fuga, preferiva rivolgere l'arma contro se stesso sacrificando in tal modo stoicamente la sua giovane esistenza alla causa della libertà. Limidi di Soliera (Modena), 25 marzo 1945.


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