CHIAMPO Pietro Seconda TO perosa a 1940 28
Tenente in s.p.e. ( Alpini , 9° reggimento alpini )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
In una giornata di dura e cruenta lotta, rimasta la compagnia priva di ufficiali, ne assumeva il comando, riordìnava i superstiti guidandoli all'attacco delle posizioni che il nemico, molto superiore in forze, era riuscito ad occupare. Per tre volte, trascinava i suoi uomini al contrattacco con slancio ed ardimento, per tre volte l'avversario ricacciato, rinnovava i suoi furiosi contrattacchi. Nel corso dell'aspra ed alterna vicenda, durante la quale riusciva a catturare varie armi automatiche, benché ferito, rimaneva con i propri alpini, mantenendone integro, con l'esempio, l'ardore combattivo e li guidava, poi, per la quarta volta, ad un ultimo disperato contrassalto. Colpito di nuovo e mortalmente, mentre veniva trasportato al posto di medicazione, con stoica fermezza, pronunciava elevate parole di fede nella vittoria rammaricandosi soltanto di dovere abbandonare la lotta. Monte Chiarista -Fratarit (Fronte greco), 23 dicembre 1940.

GROSSO Umberto Seconda TO pinerolo 18- 5- 1942 36
Sottotenente C.R.E.M. M.M. Imbarato sull'incrociatore Zara
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Ufficiale di animo grande e di cuore generoso. All'ordine del comandante di abbandonare la nave dilaniata e incendiata dal tiro a brevissima distanza di una squadra nemica comprendente più navi da battaglia, non scendeva con gli altri nelle zattere, rimaneva a bordo, perché alla sua nave non aveva ancora dato abbastanza di se stesso. Quando il comandante in 2a chiese chi volesse scendere con lui nel deposito delle munizioni per far saltare la nave, affinché non potesse divenire preda del nemico, egli si offrì per primo, fermo e sicuro. Non lo spingevano gli impeti e gli entusiasmi della giovinezza, ma la fredda, cosciente volontà dell'età avanzata. Nella notte illuminata dalle vampe dell'incendio seguì il comandante in 2a giù nell'oscurità della Santa Barbara: con lui diede fuoco alle cariche, e, come lui, non fece ritorno. Mediterraneo Orientale, 28 marzo 1941.

BALAGNA Riccardo Seconda TO pinerolo 1941 30
Sergente maggiore ( A.A. , Marconista )
ALLA MEMORIA
motivo del conferimento
Marconista abilissimo, di provato ardimento, sempre primo in ogni impresa ed in ogni rischio, partecipava volontario ad una audace azione di aerosiluramento contro unità navali nemiche. Durante l'attacco svoltosi sotto l'infuriare della violentissima reazione, sebbene colpito dalle raffiche della caccia nemica, non abbandonava l'arma e in supremo sforzo di volontà cooperava ancora alla difesa del velivolo; ma una seconda raffica lo abbateva sull'arma. Costretto il velivolo ad ammarare, veniva accolto sul battellino di salvataggio e sul fondo di quello, che male teneva il mare, sopportava stoicamente il dolore delle carni martoriate, senza una parola di lamento, incoraggiando anzi i propri compagni a resistere nella durissima prova. Nelle ore della notte atroci per il freddo e le sofferenze, non abbandonava la propria forza d'animo benché le sue condizioni si aggravassero. Quando già la terra era in vista, dopo aver affermato che avrebbe ripetuto volentieri una simile azione qualora si fosse salvato, spirava serenamente e, dopo aver salutato la Patria in armi ed i compagni, trasvolava nel cielo degli eroi. Cielo del Mediterraneo Orientale, 24 giugno 1941.

BANFI Alberto Seconda TO pinerolo 2- 12- 1940 30
Capitano di Corvetta M.M. Al comando della 1a Squadriglia Torpediniere ad Augusta
motivo del conferimento
Comandante di una squadriglia di torpediniere, nel corso di una ricerca notturna in prossimità di una base avversaria, riuscito a conseguire l'agognato contatto col nemico, con pronta, abile, audacissima manovra portò la squadriglia all'attacco spingendo con cosciente aggressività la propria torpediniera a ravvicinatissima distanza da un incrociatore inglese contro il quale, lanciati tutti i siluri, aprì il tiro dei suoi cannoni ed infine quello delle mitragliere. Inflisse così al nemico danni considerevoli mentre la sua silurante fatta segno alla preponderante reazione del fuoco avversario, veniva ripetutamente colpita. Gravemente ferito e visto vano ogni tentativo inteso a provvedere alla salvezza della torpediniera, dispose il salvataggio dei superstiti. Dopo aver con essi inneggiato al Re ed al Duce, non li seguì sulla silurante accorsa per raccoglierli, ma volle dividere con i moribondi e con i feriti più gravi l'estrema sorte della sua nave che si inabissava. Riportato alla superficie del mare dall'onda stessa che lo aveva sommerso, in uno sforzo sovrumano delle sue già provate energie, riusciva a riunire i superstiti rifugiatisi sulle zattere. Sopravvenute condizioni di tempo avverse, guidò i naufraghi ispirando in tutti, con la sua esemplare forza d'animo, calma e serenità. Ricuperato infine dopo 36 ore da unità nazionali, egli volle e seppe essere ancora di aiuto alla sua gente dando le direttive opportune perché tutti potessero essere salvati. Luminoso esempio di eroico ardimento, di elevatissime virtù militari e di ammirevole spirito di abnegazione. Canale di Sicilia, 12 ottobre 1940.

BERAUDO DI PRALORMO Emanuele Sec TO pralormo 1941 31
Generale di Brigata in s.p.e. ( Esercito , Comandante di Divisione coloniale )
motivo del conferimento
Con coraggio indomabile e volontà ferrea guidava la sua divisione coloniale che per tanti mesi aveva resistito vittoriosamente al nemico superiore di forze e di mezzi in una marcia a piedi attraverso 500 Km. di paese sconosciuto, privo di risorse e di clima avverso e micidiale. Combattendo contro soverchianti forze regolari di cui attraversava con grande abilità per due volte le linee e contro ribelli agognanti alla preda raggiungeva altro settore dello scacchiere di operazioni, finché un grande fiume in piena ed inguadabile rendeva vani tutti i suoi sforzi. Esempio costante ai suoi, vera legione di eroi, nello sprezzo del pericolo e nel sopportare disagi inenarrabili; solo dinanzi alle forze selvagge della natura era costretto a ripiegare. Sidama Uollamo (A.O.I.), maggio -giugno 1941.

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